
L’imperfezione che arricchisce la vita (e il tema)
Militante*
Prima prova archiviata. La scelta dei maturandi è stata molto eterogenea anche se le tracce letterarie hanno avuto meno appealing. Io, personalmente, ho sempre prediletto quelle più connesse all’attualità. E devo dire che le ho trovate entrambe molto interessanti. Avrei scelto la C1 su Rita Levi-Montalcini e l’“Elogio all’imperfezione“. Con questo paragrafo, Montalcini sembra voler ribadire la profonda convinzione che, sia nello studio del "meraviglioso e quanto mai imperfetto cervello dell’Homo Sapiens" sia nella vita privata, limiti e imperfezioni siano inevitabili e non debbano diventare pretesti per arrestare il cammino prefissato. La sua figura ha sempre rappresentato un monito a continuare a investire energie e risorse nella ricerca scientifica e, a mio avviso, a condurre le generazioni di oggi a riflettere sul concetto di resilienza e di continua ricerca.
La dedizione e la capacità di non arrendersi ci portano a risolvere problemi e a raggiungere traguardi significativi. Montalcini si contrappone alla “perfezione“ citata da Yeats tanto da considerare l’imperfezione un aspetto normale della vita e un carattere distintivo che provoca gioia e piacere. L’imperfezione, a differenza della perfezione, è più vicina, secondo la scienziata, alla natura umana e alla vita dell’uomo. Il brano genera tutta una serie di riflessioni sull’importanza della diversità e dell’imperfezione che arricchiscono più che impoverire il genere umano.
Una bella prova di maturità, insomma. Vedremo cosa ci riserverà adesso la seconda, che per noi sarà Economia. Un consiglio ai maturandi: ricordatevi che la vita è piena di esami: imparate ad affrontarli con tranquillità e fermezza.
* Preside dell’istituto Bertarelli-Ferraris
e presidente di commissione al Moreschi