Milano, 20 ottobre 2022 - Come in un gioco dell’oca che dura all’infinito. Si torna perennemente al punto di partenza. Il copione è andato in scena almeno sette volte da inizio agosto a oggi, con una preoccupante accelerazione nell’ultima settimana. E a questo punto sono elevatissime le probabilità che la storia si ripeta ancora nelle prossime ore. Tutto dipende, è triste ma è così, dal tempo che il baby rapinatore seriale Bilal impiegherà ad allontanarsi dalla comunità per minori non accompagnati a cui è stato assegnato la notte scorsa, dopo l’ennesimo raid impossibile da punire.
Altro colpo in Centrale
Sì, perché il ragazzino che dice di essere arrivato da solo dal Marocco è stato nuovamente bloccato dai carabinieri alle 23.30 di martedì in piazza Duca d’Aosta, davanti agli ingressi della Stazione Centrale: aveva appena rapinato, insieme a un diciottenne libanese, un orologio da 300 euro a un turista malesiano quando è stato fermato dai militari del Radiomobile e del Nucleo operativo della Compagnia Duomo, che erano già sul posto per arrestare due marocchini di 19 e 24 anni (che poco prima avevano derubato un trentaseienne indiano di una collana d’oro da tremila euro).
Le continue segnalazioni
Gli altri tre sono finiti in manette, mentre Bilal, in virtù della sua età (per l’esame osseo ha certamente meno di 14 anni), è stato "solo" segnalato all’autorità giudiziaria e poi trasferito nell’ennesimo centro specializzato nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Una soluzione prevista dalla normativa, ma che evidentemente si sta dimostrando inefficace nel caso del dodicenne: il giovanissimo nordafricano alto circa 1,65 metri, fisico esile e capelli chiari, scappa con impressionante regolarità. Un cortocircuito che non riesce a tirar via dalla strada un ragazzino che ha tutto il tempo di intraprendere un percorso di studi e recuperare il tempo perduto.
La dipendenza dalla droga
E invece la completa assenza di figure di riferimento e la probabile dipendenza da droga, da lui stesso denunciata di recente, continuano a portarlo lontano da un’adolescenza serena. Anche perché la lista di episodi che lo riguardano continua ad allungarsi. Il primo blitz censito risale all’inizio di agosto a Torino, dove prende di mira un anziano e lo depreda dell’orologio. Poi un caso (o forse due) a Genova: lì aggredisce a pugni un sudamericano e lo deruba della catenina. Quindi, il passaggio all’ombra della Madonnina e la serie che ieri notte ha vissuto l’ultima (fino a quando?) puntata.
La lunga lista di rapine
Lunedì 10, stordisce un turista americano con lo spray al peperoncino in via Manzoni e gli strappa un Rolex Daytona da 27mila euro, salvo poi buttarlo a terra all’arrivo dei carabinieri. Giovedì 13, dopo essersi allontanato da una comunità in Liguria, si avventa su una studentessa ventunenne in corso Buenos Aires e rapina una collanina. Bloccato ancora dai militari del Radiomobile e affidato a una struttura di viale Testi dopo un passaggio al San Paolo ("Ho la scabbia"), torna in azione nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 in Centrale: ruba prima cellulare e carta di credito a un passante e poi fa lo stesso con una coppia di giapponesi, "alleggeriti" di una valigia. Medesimo finale: arrivano i militari dell’Arma e lo bloccano. Ieri sera la replica. L’ennesima.