MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Crack, coca rosa e abuso di farmaci: l’insostenibile dilagare della droga. Riccardo Gatti: "Si cerca l’alterazione nella quotidianità"

Psichiatra coordinatore del Tavolo dipendenze regionale: "Stupefacenti alla portata di tutti. Non lavoriamo solo sulle emergenze"

Droga

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Milano – "Il mercato della droga è fiorente perché le persone cercano un’alterazione. Forse bisognerebbe domandarsi perché le persone cercano questo, prima di interrogarsi sul mercato, che come tutti i mercati può reggere solo se c’è una domanda". La riflessione è di Riccardo Gatti, medico psichiatra, coordinatore del Tavolo tecnico dipendenze della Regione Lombardia.

L’intervista all’esperto. Dal crack ai farmaci: "Si cerca l’alterazione nella quotidianità"
Riccardo Gatti, medico psichiatra, coordinatore del Tavolo tecnico dipendenze

Emergono trend in aumento, in merito alla diffusione e al consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia. Come legge il fenomeno?

"C’è un aumento, sì. Ma in realtà stiamo tornando ai livelli pre Covid, che si erano abbassati durante la pandemia per la diminuzione di consumi occasionali legati ad eventi. Se dovessi dire cosa mi preoccupa di più, anche in prospettiva futura, è la diffusione del crack, sostanza che viene ricavata tramite processi chimici dalla cocaina (e che si assume inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli, ndr) perché costa meno della cocaina. Mi preoccupa perché porta a una forte aggressività, a deliri. Non c’è un tariffario ma può essere davvero alla portata di tutti".

Questa preoccupazione riguarda anche Milano?

"A Milano il singolo episodio si stempera nella grande massa di episodi più disparati. Mi preoccupa in particolare la diffusione illecita di farmaci, estesa più di quanto si possa pensare. Tra questi, per esempio, l’ossicodone (uno degli antidolorifici oppioidi più diffusi, ndr), il tramadolo (altro oppioide sintetico antidolorifico, ndr), che vengono mescolati ad altre sostanze e possono avere effetti devastanti. Ossicodone e tramadolo possono causare dipendenza e, sbagliando il dosaggio, si rischia l’overdose. I problemi insorgono anche considerando con cosa li si mescola, magari con alcolici. In più possono interferire con altri farmaci, presi come terapia. Tra le sostanze che circolano molto, anche la ketamina (farmaco analgesico-dissociativo, ndr). Molti assumono delle sostanze avendo aspettative, e non dimentichiamo che l’aspettativa delle persone è parte dell’effetto che provano. I mercati esistono perché le persone cercano effetti di alterazione. Noi siamo abituati a pensare al tossicodipendente stereotipato, agli “invisibili“ di Rogoredo. Ma a utilizzare stupefacenti sono moltissimi che cercano alterazione nella quotidianità".

Per esempio?

"Per esempio nel sesso. Penso al “chemsex“, che consiste nell’assumere sostanze per aumentare il piacere e prolungarlo. Si prediligono metanfetamina, mefedrone, Ghb o Gbl (usata come anestetico ma i cui effetti cambiano in base al dosaggio: si passa da euforia e disinibizione a sonnolenza e perdita di coscienza, ndr). Il problema è la combinazione e il dosaggio".

Come ci si procura questi farmaci?

"Ci sono moltissimi modi: on line, in farmacia (magari con ricette in mano, oppure facendoseli cedere da altri dietro compenso). Il mercato dell’illegalità ha molte facce. Ma il meccanismo è come quello legale: si ammalia il cliente, lo si convince a consumare. In questo caso, lasciando credere che ci sia bisogno di “additivi“ anche per una pratica naturale come l’attività sessuale".

Tra le droghe diffuse c’è anche il krokodil, che “mangia“ la pelle?

"Circola di tutto, moltissime sostanze che neppure conosciamo. Molti laboratori non sono neanche attrezzati per rilevare certe sostanze ma solo quelle “tradizionali“".

Come mai la “coca rosa“ costa fino a 400 euro al grammo?

"Perché è considerata di moda. Non vale quella cifra per le sostanze che contiene ma è molto ricercata, quindi le persone che la vogliono sono disposte a pagare. Viene venduta anche a molto meno, facendo credere all’acquirente di aver fatto un affare. È sempre la legge del mercato".

Un suo auspicio per il futuro?

"Sono 40 anni che andiamo avanti correndo ai ripari quando c’è un’emergenza. “C’è una nuova sostanza, i giovani sono a rischio, interveniamo“. E si ricomincia. Smettiamola: attrezziamoci per lavorare stabilmente sul problema droghe".