Sergio
Abrignani*
Appena tre giorni fa il Presidente Mattarella parlando di ricerca di terapie e vaccini contro Covid-19 sottolineava "...nessuno di noi è estraneo al dovere di sostenere e di incoraggiare la ricerca per
poterne poi condividere i risultati". Il Tech Transfer Think Tank organizzato oggi da Jacobacci & Partners e dalla Università Statale di Milano, non poteva avere introduzione più puntuale di queste parole che sottolineano il valore della condivisione dei risultati della ricerca accademica e industriale e della loro fruizione nel modo più rapido ed etico da parte della collettività. Focus
dell’evento è il trasferimento tecnologico per la ricerca biomedica. Gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) sono vitali per la crescita di un paese come affermano i dati OCSE, che mostrano negli ultimi 20 anni una relazione diretta fra gli investimenti in R&S e
l’aumento del PIL. L’Italia si pone tra le ultime posizioni dei paesi del G20 per investimenti in R&S, con appena l’1,35% del PIL (obiettivo UE del 3%).
Ma oltre alla ristrettezza dei finanziamenti, la ricerca italiana è carente delle condizioni
fondamentali per la creazione di valore e sviluppo, senza cui rischia di restare improduttiva,
ovvero: il finanziamento competitivo da agenzie no-profit e da investimenti filantropici per la ricerca accademica, la creazione di strutture altamente professionali che organizzino il
trasferimento tecnologico a società “start-up”, capitali di rischio per finanziare le “start-up”, capitali di borsa per finanziare le aziende “mature”. Questo contesto è essenziale ad una ricerca sostenibile e produttiva, finanziata in modi diversi ma connessi, che mitigano il rischio e facilitano
la realizzazione di progetti innovativi, dall’ideazione in laboratorio alla fruizione dei cittadini.
*Professore di Immunologia
all’Università Statale di MilanoINGM, Istituto NazionaleGenetica Molecolare
“Romeo ed Enrica Invernizzi”