ANNA MARIA LAZZARI
Cronaca

Milano diventa capitale dei Lions: dal 5 al 9 luglio la convention mondiale

Il presidente del comitato organizzatore Castellaneta: "Sarà una meraviglia"

Milano diventa capitale dei Lions

Milano, 28 giugno 2019 - Milano sotto il segno del «leone». Dal 5 al 9 luglio il capoluogo lombardo ospiterà la 102esima convention mondiale del Lions Clubs International. Sarà la prima volta del meeting in Italia (la quarta in Europa) per la più grande organizzazione di servizio umanitario che conta, nel mondo, circa 1 milione e 450mila soci. Una scelta, quella di Milano, che non è frutto del caso: qui, nel 1951, nacque il primo club Lions del nostro Paese. Convention non deve far pensare a qualcosa di imbolsito. Al contrario. La parola d’ordine durante i cinque giorni sarà «meraviglia». Tra gli eventi clou, la mattina di sabato 6 luglio, con la colorata «Parata delle Nazioni» nel centro di Milano. Non mancheranno al MiCo ospiti prestigiosi come l’ex primo ministro britannico Tony Blair e il premio Nobel per la Pace Denis Mukwege. Ne parliamo con Mario Castellaneta, presidente del comitato organizzatore del Lions Clubs International Convention Milano 2019.

Quante persone sono attese in questi cinque giorni?  «Più di 20mila, tra soci e accompagnatori da tutto il mondo. I Lions Club sono radicati in 212 Paesi, con oltre 46mila club. Solo in Italia ne sono presenti 1.345, divisi in 17 distretti, di cui cinquanta nell’area metropolitana di Milano».

Quando è partita la macchina organizzativa?  «Nel 2014 Milano ha vinto la gara internazionale per l’assegnazione della convention imponendosi su Boston e Singapore. Un traguardo ottenuto grazie all’ottimo lavoro di squadra e all’impegno profuso da tanti soci del multidistretto 108 Italia che ringrazio».

Cosa succede in una convention del Lions Clubs International? «È in primis l’assemblea annuale rivolta ai soci. Il quartiere generale sarà il MiCo, il centro congressuale di Fieramilanocity, dove si terranno anche le elezioni delle cariche direttive e seminari sulle attività di servizio umanitario. Lunedì 8 al mattino è previsto un keynote speech dell’ospite d’onore: Tony Blair. E sarà assegnato un riconoscimento a Denis Mukwege, ginecologo congolese e premio Nobel per la Pace, per il suo impegno nella cura di donne vittime di stupro. Ma la Convention sarà estesa anche fuori dal MiCo».

Con quali eventi? «Sabato 6 luglio, al mattino, con la Parata delle Nazioni. Le varie delegazioni nazionali, anche in costume folkloristico, sfileranno tra Porta Venezia, San Babila, piazza Meda e Duomo: è un momento davvero importante perché è quello in cui l’associazione si presenta alla città. Ci saranno i Service, il fulcro della nostra attività comunitaria. Al Monte Stella faremo le pulizie straordinarie e con il dottor Sorriso regaleremo un po’ di serenità ai piccoli pazienti oncologici ricoverati a “La Nostra Famiglia”di Bosisio Parini».

Cosa pensa dell’assegnazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi Invernali 2026? «È una notizia splendida che rinvigorisce la vocazione internazionale di Milano. Noi eravamo convinti sin dall’inizio che avesse le carte giuste. Non a caso sarà sede della nostra Convention internazionale. Nessun’altra città italiana la eguaglia per infrastrutture, organizzazione, efficienza».