"Sono molto scosso da questa vicenda. La dinamica è violenta, cruenta. Stanno facendo delle indagini e non voglio anticipare quello che può emergere". Così il sindaco Giuseppe Sala commenta l’incidente avvenuto ieri mattina in viale Serra e costato la vita ad una mamma di 34 anni travolta da un camion mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali spingendo un passeggino con dentro due gemelli rimasti pressoché illesi, non fosse per qualche lieve escorazione. La madre della vittima, invece, ha riportato un trauma cranico. Secondo quanto ricostruito finora, la donna ha attraversato col semaforo verde. E altrettanto avrebbe fatto il camionista, che stava svoltando per immettersi in viale Serra. Anche da qui la richiesta del sindaco: andare avanti con l’obbligo di avere a bordo sensori che rilevino l’angolo cieco, sensori che, ovviamente, funzionino come si deve, fatto attualmente non scontato. Tali dispositivi saranno d’obbligo solo da luglio 2026, il problema riguarda i veicoli prodotti prima.
"Il mezzo – sottolinea Sala sempre a margine della presentazione del libro Photoansa 2024 a Palazzo Lombardia – aveva l’indicazione dell’angolo cieco, probabilmente non aveva i sensori. Io credo che soprattutto bisogna andare avanti su quello, cioè su sensori adeguati". C’è chi come Europa Verde, e in particolare il consigliere comunale Carlo Monguzzi, chiede una città a 30 chilometri all’ora sul modello di Bologna. "Dolore e rispetto per la mamma uccisa dal tir – premette Monguzzi –. Quale che sia la dinamica, quello è un incrocio pericoloso, ci vuole la città a 30 all’ora perché una città troppo veloce diventa inevitabilmente insicura. A Bologna il divieto di andare ad una velocità superiore ai 30 chilometri orari ha ridotto di molto gli incidenti, soprattutto quelli mortali. Funziona. Il Consiglio comunale di Milano aveva votato la città a 30, ma la Giunta poi non ha voluto. Riproponiamo la richiesta. E non cerchiamo la scusa del ministro Matteo Salvini che si metterebbe di traverso perché Bologna va avanti senza difficoltà". Sala, però, non crede possa essere una soluzione da applicare ovunque: "Rallentare ci sta – dice – ma stiamo parlando di strade che tecnicamente non sarebbero nemmeno da 30 all’ora. Non c’è purtroppo una sola regola, serve grande grande attenzione perché le strade sono sempre più popolate".
Oggi alle 19.30, sul luogo dell’incidente, in viale Scarampo angolo viale Serra, si terrà un presidio indetto dalle associazioni che da tempo chiedono provvedimenti per la moderazione della velocità e più spazi per ciclisti e pedoni. “Città delle persone“: questo il titolo scelto per la manifestazione. Il Pd metropolitano fa sapere che vi aderirà: "Di fronte ad una notizia del genere – scrive sui social il segretario metropolitano dei Democratici, Alessandro Capelli – ci sono solo sgomento, tristezza, rabbia per l’ennesima morte inutile, terribile, evitabile. Il nostro pensiero va alla famiglia della donna tragicamente scomparsa, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza. Venire investiti mentre si attraversa la strada, sulle strisce pedonali con il passeggino, da un tir che nemmeno si ferma è semplicemente agghiacciante".
Gli organizzatori del presidio di oggi chiedono invece "al Comune di indire una giornata di lutto cittadino e il blocco totale del traffico sabato 21 o domenica 22 dicembre perché bisogna dare un segnale forte alla città. Chiediamo al Governo di introdurre subito l’obbligo di sensori “salva persone” per tutti i mezzi pesanti su tutto il territorio nazionale".