Milano, 29 ottobre 2020 - Da un lato la lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, dal sindaco Giuseppe Sala insieme al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Dall’altro, la lettera inviata da Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, al premier Giuseppe Conte. Il confronto tra le istituzioni locali e quella nazionali è nel vivo. E non potrebbe essere diversamente con i numeri dei contagi che progrediscono a ritmo serrato. I dettagli, allora. Sala e De Magistris, nella loro missiva, hanno chiesto a Speranza chiarimenti sulle affermazioni rilasciate soltanto martedì dal consulente del ministero, Walter Ricciardi, che ha definito «necessario» imporre un lockdown nelle due città.
«Ci siamo sentiti con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – ha fatto sapere ieri mattina Sala nel corso del consueto videomessaggio da Palazzo Marino – perché il consulente del ministero della Salute, il professor Ricciardi, ha evocato un lockdown a Napoli e Milano. Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso fosse un’opinione del ministero, se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi no».
Quindi ecco De Magistris: «Ci vuole grande collaborazione istituzionale tra Governo, Regioni e Comuni. Questo messaggio di unità tra Napoli e Milano è un bel segnale per tutto il Paese». In serata ecco la lettera di replica del Ministero della Salute: «L’Istituto Superiore di Sanità e, attraverso esso, la cabina di regia, sono in grado di predisporre un focus specifico sulle città di Milano e Napoli che sarà messo a disposizione delle Regioni e dei Comuni interessati». Traduzione: il lockdown non è escluso, non dal Ministero.
Quindi la lettera di Fontana. Il governatore lombardo chiede al Governo di dare alla Regione la possibilità di finanziare a sua volta i ristori economici per le categorie penalizzate dall’ultimo decreto: «È di palmare evidenza che una pubblica amministrazione come la nostra che ha chiuso il 2019 con un avanzo di 115,933 milioni di euro, che ha un rating superiore allo Stato sovrano, che ha sempre contribuito al conseguimento dei saldi di finanza pubblica e che ha una solidità finanziaria che gli investitori apprezzerebbero, potrebbe fare ancora di più e meglio se le norme glielo consentissero – scrive Fontana –. Sono a chiederle di fare tutto il possibile affinché anche le altre pubbliche amministrazioni (a partire dalla Regione ndr) possano fornire risposte adeguate all’emergenza e quindi a sostegno delle categorie colpite. Ad esempio, permettendo che eventuali risparmi su risorse già assegnate dallo Stato con destinazione specifica possano essere utilizzati per le finalità sopra evidenziate; ovvero, altresì garantendo maggiore flessibilità nell’uso delle risorse dell’incremento del fabbisogno sanitario nazionale standard, comunque mantenendo la finalizzazione delle risorse ad assicurare la gestione dell’emergenza sanitaria».