CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Lockdown, rispondono i sindaci

I dubbi dei cittadini in questa nuova fase di chiusure forzate sono molti, i chiarimenti sono arrivati online

di Christian Sormani

Nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, vecchi disagi. E, soprattutto, vecchi e sempre attuali dubbi da parte dei cittadini. I sindaci dell’Altomilanese hanno realizzato quella che più che una lettera ha il tono di un grido di allarme. I primi cittadini del territorio, con a capo il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello, hanno avanzato diversi dubbi a cominciare dalle poco chiare indicazioni che riguardano i comportamenti da tenere nel prossimo mese e le attività commerciali e professionali che possono rimanere aperto o devono chiudere.

I dubbi che attanagliano i cittadini di tutto il territorio sono tanti e diversi: in molti hanno chiesto ai primi cittadini come comportarsi nel caso in cui nel Comune non ci siano abbastanza supermercati e quindi carenza dal punto di vista dell’offerta commerciale. "Sarà possibile recarsi nel Comune confinante e far la spesa nel negozio più vicino - ha spiegato il sindaco di San Giorgio su Legnano, Walter Cecchin -. Non si potrà invece andare ad esempio nell’Esselunga di viale Sabotino a Legnano perché ci sono tra i Comuni confinanti almeno tre supermercati più vicini".

Poi il sindaco Cecchin chiarisce: "Se non limitassimo le possibilità di assembramenti, a cosa potrebbe servire questo decreto? Si può uscire per fare la spesa e per esigenze comprovate e per fare attività motoria nelle vicinanze della propria abitazione". Altri sindaci hanno rimarcato come lo spostamento anche interno allo stesso territorio comunale debba sempre avvenire per necessità, per motivi di salute o lavoro. In altri casi non previsti la sanzione pecuniaria sarà di 400 euro. Quindi anche all’interno del proprio comune non sarà possibile ad esempio andare a fare una passeggiata, se non in prossimità di casa Le incognite per i prossimi giorni rimangono ancora molte, probabilmente a fare da “scuola” saranno le interpretazioni che verranno date cammin facendo alle diverse disposizioni. Quel che è certo è che, se l’esperienza può rappresentare una base dalla quale partire, le norme che hanno guidato i comportamenti dei lombardi durante il lockdown primaverile sono i medesimi da tenere in questo nuovo periodo di chiusure forzate. Sempre tenendo gli occhi aperti e non dimenticando mai di indossare i dispositivi di sicurezza.