di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma
Un altro imbrattamento. L’ennesimo. L’altra notte la Loggia dei Mercanti, monumento simbolo della Resistenza, è stata deturpata con alcune scritte opera di vandali. E la polemica sulla gestione della Loggia, ieri, è riesplosa. A dar fuoco alle polveri è il sindaco Giuseppe Sala, a margine della presentazione della nuova Beic.
Il primo cittadino punta il dito contro l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, pur annunciando un incontro in settimana con i loro vertici milanesi: "Non è che la colpa di problematiche del genere sia solo del Comune, noi ci prendiamo la nostra parte di colpa ma l’Anpi si deve prendere le sue responsabilità. Una responsabilità è che per tanti anni ha immaginato un luogo che non potesse essere toccato perché ogni intervento sviliva il senso del luogo. Anche per questo siamo stati fermi perché io questo tema me lo ricordo da tempo immemore, forse da quando ero direttore generale del Comune (2009, ndr). Ogni volta che si proponeva un intervento ci veniva detto “sì, però così si cambia l’immagine, deve essere un luogo aperto e accessibile”. Oggi, in questo momento storico così delicato, l’accessibilità porta questi problemi. Quindi ci lavoreremo insieme ma rifiuto categoricamente l’idea che la colpa sia del Comune. Nessuno ha con determinazione pensato alla soluzione migliore. Io non ho mai visto in questi anni un progetto presentato dall’Anpi, ad esempio. Detto ciò, lavoriamoci con serenità, ci vediamo in settimana, è chiaro che è un luogo importantissimo per Milano". Sala non è convinto che l’annunciata installazione di telecamere di videosorveglianza all’interno della Loggia possa servire a risolvere i problemi legati a insicurezza e degrado: "Il problema delle telecamere nella nostra realtà è che servono per ricostruire dopo chi è stato. Quindi io penso che serva una protezione fisica e che a questo punto anche l’Anpi concordi". Il sindaco si riferisce una barriera che possa impedire l’accesso, almeno in determinati orari, al monumento della Resistenza per evitare bivacchi e vandalismi.
La replica del presidente milanese dell’Anpi Roberto Cenati non si fa attendere: "Siamo stati sempre cauti nell’affermare che la Loggia dovesse essere un luogo aperto. Il progetto iniziale dell’architetto Cini Boeri prevedeva la chiusura di diverse arcate e forme di controllo dell’accesso alle arcate rimaste aperte. Il progetto è stato bocciato dalla Sovrintendenza. Abbiamo invece promosso e sollecitato iniziative storiche e culturali. Concordo con la proposta del Sindaco di prevedere qualche forma di recinzione e di protezione fisica per la Loggia, da noi sollecitata anni addietro, ma respinta dalla Sovrintendenza. Benissimo l’incontro col sindaco".