A portarle un fiore, o anche solo a sussurrarle un saluto, sono arrivati ammiratori da Modena e pure da Catania. In coda a centinaia. Fin dalle 9. Prima ancora che aprissero i battenti del Piccolo Teatro Strehler, ieri diventato camera ardente per Milva, la "rossa", "la pantera di Goro", al secolo Maria Ilva Biolcati, morta venerdì scorso a 81 anni, tra le interpreti più amate della musica italiana anche all’estero. La processione silenziosa verso il feretro coperto di rose bianche, con accanto due sue foto e, davanti, i gonfaloni istituzionali, è andata avanti fino alle 13.30. Poi si sono celebrati i funerali in forma strettamente privata. "Sono commossa: qui c’è l’intera Milano. La mamma ne sarebbe felice", ha commentato la figlia Martina Corgnati, critica d’arte. "Non poteva che essere qui la sua camera ardente, per tutto quello che il Piccolo ha rappresentato nella storia umana e professionale di mia madre: è il luogo simbolo del suo lavoro, della sua ricerca, della sua carriera. Ricordo una frase che ripeteva spesso: ‘Prima muoio, poi interrompo lo spettacolo’. Dice parecchio di lei. Con Strehler si realizzava una simbiosi, un complemento artistico assoluto". A portare i saluti della città, il sindaco Giuseppe Sala: "Milva è stata una grande artista, una delle tantissime persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi". Omaggi anche da vip come Rita Pavone "meritava di essere ricordata in vita. Ci lascia una voce da contralto come poche", Franco Mussida, Paolo Jannacci e altri grandi artisti. Tra i cittadini in fila per l’addio: Maria Bernardi, 75 anni, con il suo cagnolino Sprits in braccio, e Mauro Barbiero, attore: "Milva era un’artista vicina al popolo. E’ riuscita a cantare ‘Bella ciao’ a Canzonissima negli anni ‘70". Marco Parisi, assistente di volo, si commuove. "Sono arrivato da Catania, per lei, portandole i saluti miei e del mio compagno Lorenzo". Marianna Vazzana
CronacaL’omaggio di Milano alla grande Milva "Quanta gente, mamma ne sarebbe felice"