FEDERICA PACELLA
Cronaca

Lombardi pendolari fin dal nido: il 37% si muove ogni giorno per studiare

Oltre 620mila i bambini e i giovani si spostano dal Comune di residenza per andare a scuola o all’università

Studenti prendono l'autobus per andare a scuola

Studenti prendono l'autobus per andare a scuola

Milano – Zaino in spalle e biglietto in tasca: sono oltre 620mila i giovani lombardi che ogni giorno si spostano dal proprio comune di residenza per motivi di studio. Nel complesso è il 37% di chi si muove ogni giorno per studiare, anche se per molti non è propriamente una scelta, bensì di una necessità. Dall’elaborazione fatta da openpolis-Con i bambini su dati Istat e Agenzia per la coesione sociale, emergono due tendenze.

Nelle zone di cintura, si rileva una forte mobilità verso i grandi centri, soprattutto capoluogo: una necessità legata all’accessibilità di scuole scelte dallo studente e dalle famiglie per varie ragioni. Così si spiega perché il pendolarismo è poco frequente nelle zone definite polo (a Bergamo è meno del 16%, Brescia il 13%, Como poco più del 18%, Lecco il 23%, Sondrio il 10%, mentre a Milano è sotto il 9%), mentre nelle zone che l’Istat classifica come cintura o intermedie le percentuali aumentano notevolmente. Si sposta, infatti, fuori dalla zona di residenza il 48,50% degli studenti bergamaschi, quasi il 43% di quelli bresciani, quasi il 48% di Sondrio, circa il 55% di quelli di cintura e aree intermedie di Como, mentre a Lecco si sfiora il 57%.

Dall’altra parte, ci sono invece coloro che, probabilmente, devono spostarsi dal proprio comune di residenza perché nelle zone periferiche e ultra-periferiche non sono sempre disponibili istituti scolastici. In questi casi, il pendolarismo si verifica sia man mano che si procede con i gradi di istruzione (scuole superiori e università), ma anche per le scuole non dell’obbligo, come nidi o scuole dell’infanzia. 

Entrando nel dettaglio delle zone periferiche e ultraperiferiche delle province lombarde, si rilevano percentuali di pendolarismo sopra il 50% a Bergamo (52,20%), Como (55,80%), Pavia (ben il 71%). Nel Bresciano si parla invece di poco meno del 45%, a Sondrio del 37%.

Secondo l’analisi di openpolis, nel complesso le province con la quota più elevata di spostamenti per studio fuori dal proprio comune sono Lecco e Como, con quasi 1 pendolare su 2 che esce dal municipio di riferimento (49,4% dei residenti). Tra le prime 10 province in Italia ci sono anche Bergamo e Varese (oltre il 44%).

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, ovunque c’è il “monopolio” dell’autobus, mentre solo 6 città in Italia hanno un’offerta più diversificata per la presenza della rete metropolitana: tra queste Milano e Brescia. "Nei prossimi anni – conclude la ricerca – anche alla luce della transizione ecologica in corso, la questione del potenziamento delle opportunità di trasporto pubblico sarà ineludibile per la vita quotidiana delle persone. Sia che si spostino per studio, per svago oppure per lavoro. E anche per la stessa possibilità d’accesso all’istruzione per milioni di studentesse e studenti".