DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lombardia: miglioramento della qualità dell'aria nel 2024, limiti rispettati per PM10 e NO2

Arpa Lombardia conferma il rispetto dei limiti annuali di PM10 e NO2 nel 2024, con miglioramenti significativi in tutte le città.

Un tecnico di Arpa al computer Il monitoraggio dell’ambiente si avvale oggi degli ultimi strumenti informatici che consentono di valutare la situazione in tempo reale

Un tecnico di Arpa al computer Il monitoraggio dell’ambiente si avvale oggi degli ultimi strumenti informatici che consentono di valutare la situazione in tempo reale

In Lombardia si respira aria sempre più pulita. A due settimane dalla fine dell’anno, si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria. "A oggi, nel 2024 sarà rispettato ovunque il limite annuale della media di 40 microgrammi per metro cubo d’aria per il PM10, così come quello per il PM2.5 per il secondo anno consecutivo in tutte le stazioni lombarde – spiegano da Arpa –. Buone notizie pure per il biossido di azoto, l’NO2, che non ha, a oggi, superato la media annuale di 40 microgrammi per metro cubo in nessuna città capoluogo, nemmeno nelle stazioni ad alta densità di traffico, come a Milano in Viale Marche e a Brescia in Via Filippo Turati, dove invece nel 2023 si era registrato il superamenti dei limiti. A meno che questi ultimi giorni dell’anno non siano particolarmente sfavorevoli, sarà la prima volta senza superamenti nelle città principali, sebbene permanga lo sforamento in una stazione dell’agglomerato milanese, cioè a Cinisello Balsamo, dove la media del periodo è ferma a 41 µg/m³". A Como, Lecco, Varese e Sondrio verrà rispettato anche il parametro dei 35 giorni massimi di superamento dei 50 microgrammi per mc d’aria di PM10, mentre nelle altre città è stato invece già irrimediabilmente superato: 57 giorni a Milano, 52 a Brescia, 50 a Cremona, 47 a Monza, 45 a Mantova, 42 a Lodi, 40 a Bergamo e Pavia. A Milano però ad esempio nel 2003 la soglia di allarme era stata superata in alcune zone 113 volte, a Brescia 117, a Cremona 138, a Mantova in 200 giorni. Sono dati "dall’inconfutabile valore scientifico – sottolineano a scanso di equivoci sempre da Arpa Lombardia –. Provengono da strumenti conformi alle norme, di cui è garantita tramite apposite procedure di controllo e assicurazione di qualità, l’affidabilità e la comparabilità". La mappa del PM2.5 invece vede Monza come capoluogo delle città più inquinate, con una media di 24 µg/m³ e poi Cremona con 22 µg, Brescia, Lodi e Milano con 21, Pavia con 19 , Bergamo con 17, Mantova con 16, Como e Sondrio con 15, Varese con 13, e Lecco, la più pulita, con 11 microgrammi. Allo stato attuale, per il biossido di azoto, i capoluoghi con più concentrazioni medie sono Brescia e Milano con 38 µg/m di NO2; Seguono Varese con 34, Bergamo e Como con 32, Lecco con 28, Monza con 27, Pavia con 26, Cremona e Mantova con 23, Lodi 22 con 22 e Sondrio 20 microgrammi per metro cubo. "Il trend – avvertono tuttavia da Arpa – dovrà continuare nel tempo, anche alla luce della direttiva europea, che fissa obiettivi ancora più ambiziosi, più bassi rispetto agli attuali". Non è questione da euroburocrati, perché a indicare la linea da non superare sono gli scienziati dell’Organizzazione mondiale della sanità perché di mezzo c’è la salute di tutti.