Il suo nome ritorna a intervalli regolari nei mattinali delle forze dell’ordine. Sempre per lo stesso reato: rapina in farmacia. Le prime tracce del seriale Loris Capra Brandazzi, nato e cresciuto a due passi dal Parco Nord, risalgono al 2006, quando viene arrestato in flagrante in piazzale Nizza mentre sta entrando in un esercizio commerciale con la croce verde: ha il bavero alzato e una mano infilata nella cintola. Segni particolari: basettoni, occhiali da sole e vistosissimo anello. Le indagini gli affibbieranno altri cinque colpi tra piazza Maciachini, via Arbe, via Gioia, via San Glicerio e viale Sarca. Passano tre anni e rieccolo in azione: stavolta viene bloccato dall’addetto alla sicurezza della farmacia Scevola di viale Testi dopo aver puntato un’arma-giocattolo (uno dei suoi cavalli di battaglia) contro una mamma in coda col figlio neonato in braccio per farsi consegnare i gioielli che indossa.
Venerdì Capra Brandazzi, che il 18 settembre compirà 53 anni, è tornato nuovamente in cella: i carabinieri della stazione Greco Milanese, come ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Silvia Perrucci, lo accusano di sei blitz avvenuti tra il 6 maggio 2021 e il 24 maggio 2022 tra Niguarda e Bicocca. Il primo viene denunciato dalla titolare della farmacia Taddei di via Airolo: un uomo di circa 50-60 anni armato di taglierino si è fatto consegnare le banconote in cassa e, insoddisfatto dell’ammontare del bottino, ha rovesciato pure il portamonete, scappando con 300 euro. Un mese dopo, arriva un’altra segnalazione, stavolta dal punto vendita Llodys di viale Suzzani 155: stessa dinamica, stesse caratteristiche del bandito col volto parzialmente coperto da mascherina e occhiali da sole; camuffamento che non ha impedito a una dipendente di riconoscerlo come un cliente saltuario che qualche ora prima si era presentato al bancone per acquistare una scatola di siringhe. Il 5 e il 28 giugno, Capra Brandazzi fa irruzione per due volte nella stessa farmacia, la Gandolo di via San Glicerio: porta via in totale 470 euro, dopo aver intimorito titolare e dipendente con una pistola finta. Tutto finito? No, perché il seriale torna a farsi vivo quasi un anno dopo, il 10 maggio 2022, sempre alla Lloyds di viale Suzzani 155 ("State fermi, non vi muovete e aprite la cassa), e il 24 maggio nell’esercizio della stessa catena al civico 239 della stessa strada ("È una rapina, aprite il cassetto e non mi guardate...").
Il 9 giugno, i militari coordinati dal maresciallo Raffaele Vitale perquisiscono le abitazioni della fidanzata e della madre, a caccia dell’arma: non la trovano, ma sequestrano diversi indumenti identici a quelli indossati dal rapinatore durante i raid ripresi dalle telecamere interne. A incastrare Capra Brandazzi ci pure anche le immagini che hanno immortalato il suo tatuaggio sul lato destro del collo, che peraltro l’uomo ha provato maldestramente a coprire con foulard e collari ortopedici. Per il giudice, l’unica misura cautelare in grado di arginarlo è il carcere, anche perché il rapinatore, si legge nel provvedimento, ha "ampiamente dimostrato un perdurante disprezzo per le prescrizioni impostegli dall’autorità giudiziaria", violando sia la sorveglianza speciale che l’affidamento in prova ai servizi sociali (che gli aveva consentito di uscire per lavorare come cameriere).