L’orrore e l’indignazione dei cittadini, l’abbraccio solidale della comunità sudamericana alla famiglia in pena del ferito, il lavoro incessante degli inquirenti, e una doppia speranza: quella che il 27enne peruviano investito l’altra notte in via Cilea a Pioltello, ricoverato in gravissime condizioni a Niguarda, ce la faccia; e quella che l’indagine dei carabinieri, che prosegue senza sosta da ormai 48 ore, inchiodi alle sue responsabilità il pirata dell’auto bianca. Che ha travolto, ed è fuggito.
A due giorni dal tragico investimento nel cuore del Satellite Pioltello è una città scioccata, in attesa di un epilogo. Nessuna traccia evidente dell’incidente in via Cilea, il lungo viale multietnico su cui si affacciano gli alti palazzi riqualificati negli ultimi anni, esercizi commerciali, giardini pubblici e parcheggi. Davanti a uno di questi, alle due del mattino, si è consumato il dramma, immortalato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e, nella parte finale, dal telefonino di un residente, precipitatosi sul balcone dopo lo schianto. Immagini agghiaccianti: il corpo a terra, l’auto bianca ferma con i fari accesi, poi l’autista che ingrana, passa, scompare. Le voci in sottofondo sono incredule: "Sta scappando. Se ne va". Lo sconcerto vola sui social. "Le telecamere ci sono, speriamo che lo prendano". "Ci sono video che hanno ripreso l’auto. Ci vuole una punizione enorme".
Più volte, nel corso della giornata, qualcuno annuncia la morte del giovane ricoverato, e viene smentito. Lo stesso padre del giovane, in un post spagnolo pubblicato da un anonimo conoscente, ringrazia tutti e conferma, "è grave, ma vivo". Dal sito di un ristorante sudamericano parte un appello alla cordata solidale, "stiamo vicini a questa famiglia". Si attende e si spera, mentre gli inquirenti lavorano e tacciono. Agli atti il racconto della 34enne compagna del giovane, che forse l’altra notte stava accompagnandola a casa. Dal telefono della donna, pochi istanti dopo l’investimento, la drammatica chiamata alle forze dell’ordine e all’ambulanza. Ma la verità si cerca anche nelle immagini. Quelle registrate con il cellulare, quelle, a quanto risulta, girate dalle telecamere di videosorveglianza. Utili, si spera a incrociare dati, e mettere insieme, magari, il possibile percorso dell’auto investitrice, scomparsa nel nulla con il suo conducente.