Milano – “Io ho sempre preso un biglietto in questo bar, ogni anno, tranne questo. Perché non ho mai vinto nulla e ho pensato che sarebbe stato inutile. E invece, chissà, se lo avessi comprato, forse adesso sarei io la milionaria".
Non si parla d’altro in tutto il quartiere, se non della vincita da 5 milioni di euro alla Lotteria Italia grazie a un biglietto acquistato al Bar Valdagno di via Forze Armate 212. Un angolo di Baggio che pare un paese, con i negozi in sequenza dentro un unico blocco in cemento, solitario, davanti alle aiuole con le panchine, a un passo dalla scuola primaria, dall’asilo e dalla parrocchia. Chiara Fontana, ex titolare della farmacia di fianco al locale, è seduta a un tavolino mentre pensa "avrei potuto essere io, questa mattina, con in mano il biglietto vincente".
Ma un po’ tutti si mettono nei panni del “milionario segreto“. C’è chi pensa sia partito, "fossi io, sarei già a Monte Carlo per vivere in mezzo ai ricchi", dice Aldo Tuttoilmondo. "Certo, una cosa del genere per uno che non è abituato ai soldi, può mandarti fuori di testa. Ma chi di noi non vorrebbe avere questo problema?". Eugenio De Carli scherza: "Sono io". E non è l’unico, anzi sono in tanti a farsi avanti, con il sorriso sulle labbra, tra i capannelli di curiosi che si domandano chi possa essere il fortunato (o la fortunata). "Certo, fosse un anziano, magari un ultraottantenne – continua De Carli – non se ne andrebbe dal quartiere. Sarebbe difficile sradicarsi, lasciare le proprie abitudini".
“o non sono – si avvicina una mamma –. Giuro, ho vinto solo 15 euro a tombola ieri sera". L’ultima partita dell’Epifania, prima di archiviare il periodo delle feste, mentre in televisione Amadeus annunciava i biglietti vincenti. Sara, altra mamma della zona, spiega che "il vincitore potrebbe essere anche un genitore: in questo bar ci si ritrova a bere un caffè anche dopo aver accompagnato i propri figli a scuola, oppure all’uscita. È un punto di riferimento per tanti. Solo per chi abita in zona, però: difficile che un “forestiero“ si fermi, non è in un punto di passaggio, non c’è una fermata della metropolitana vicino". È un luogo con tanti negozi di vicinato, uno di fianco all’altro: il bar è il primo della fila; poi c’è la farmacia, il parrucchiere, il kebab, un laboratorio di orologeria, un negozio di alimentari con cibi sudamericani e asiatici, un’immobiliare, una onlus e la latteria.
“Siamo contenti che si parli di questa zona per qualcosa di bello. Anche se noi non abbiamo vinto, il fatto che sia toccato a qualcuno di noi ci rende felici. Siamo al bar a brindare per uno sconosciuto: condividiamo la gioia", conclude Roberto Rizzitelli, dentista di via Zurigo. "Speriamo davvero che quei soldi siano andati a qualcuno che ha bisogno. Qualcuno a cui la vita, finora, ha voltato le spalle". E anche "che si ricordi di fare un po’ di beneficenza. Con quei soldi può fare del bene".