SIMONA BALLATORE e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Luca Marengoni morto sotto il tram, lo strazio degli amici: "Abituato a pedalare in città"

Abbracci per il papà nell’atrio di casa. L’addio dei coetanei su Instagram. Mazzi di fiori tra le rotaie della tranvia mentre al liceo Einstein tutti si chiudono nel silenzio

Fiori sul luogo del tragico incidente costato la vita a Luca

Milano - I singhiozzi. I fiori adagiati tra le rotaie del tram, per strada e vicino al cancello della scuola. I viavai a casa della famiglia per portare conforto in un momento di dolore indicibile. I ricordi degli amici. "Siamo tutti sconvolti. Ora è il tempo del dolore, vogliamo stare vicini alla famiglia".

Ai genitori di Luca Marengoni e a suo fratello maggiore per i quali la vita è cambiata per sempre poco dopo le 8 di ieri mattina. Nel momento maledetto in cui il loro figlio e fratello viene investito da un tram in via Tito Livio, a cento metri dal liceo scientifico Einstein, la scuola frequentata dal quattordicenne da neanche due mesi. I suoi compagni della 1D non lo vedono arrivare e, non appena si diffonde la notizia della sua morte, tutta la comunità scolastica si raccoglie nel dolore. Sconvolta e senza parole anche la dirigenza. Un minuto di silenzio alle 11.30, poi un messaggio di cordoglio pubblicato sul sito internet dell’istituto: la foto di un palloncino rosso sul cielo azzurro e la frase "Tutta la comunità scolastica del liceo Einstein si stringe commossa intorno alla famiglia di Luca".

Nel primo pomeriggio il papà scende nell’atrio del condominio in cui la famiglia vive, in zona Città Studi, per abbracciare alcuni amici. Altri sono già di sopra, in casa. Prima ancora "sono venuti in gruppo a pranzare qui. Tutti in lacrime – racconta la titolare di un ristorante –. Ho capito che qualcosa non andava vedendoli singhiozzare e notando che da bere hanno preso solo acqua". Il papà di Luca è cordiale, composto mentre ascolta tutti. Allarga le braccia e non dice una parola. Si sentono solo i singhiozzi soffocati di chi lo stringe per fargli sapere che sulla sua presenza può contare. E al portone arrivano persone di ogni età. Pure amici del fratello maggiore, studente del liceo Leonardo da Vinci, che conoscevano bene Luca. Come le loro mamme e i loro papà.

Che tipo era? "Un ragazzino pieno di vita. Molto dolce e anche molto attivo: utilizzava la bicicletta abitualmente per muoversi in città. Gli piaceva giocare a tennis e alla Playstation. E si trovava bene anche con i ragazzi più grandi. Era amico di tutti". Al panificio vicino casa, la televisione trasmette le immagini della disgrazia. "Lo conoscevamo bene: un bravissimo ragazzo. Spesso veniva qui dopo la scuola, prendeva qualcosa da mangiare prima di rientrare a casa. Siamo vicini alla famiglia, ai genitori e al fratello". Alcuni coetanei gli dedicano le loro “storie“ di Instagram. "Mi ricordo del tuo viso così giocoso, così pieno di vita e amore. Quando la ruota della sfortuna si ferma su di te e ti percuote, ti ricorda che il male esiste ed è furiosamente cieco", scrive Alessio. "Addio Luca", il messaggio di altri che postano una foto del ragazzo immortalato su un muretto con le gambe piegate e una mano che si regge a un appiglio. I riccioli scuri scompigliati e sul viso una maschera a forma di zucca. Forse indossata di recente, per la festa di Halloween. C’è chi aggiunge immagini di cuoricini e angioletti a sottolineare che Luca non c’è più ma resta nel cuore.

Pure di chi fino all’anno scorso lo vedeva tutti i giorni, alla scuola media: frequentava la De Andreis, era in terza E. "Una classe meravigliosa: si erano fatti voler bene", ricordano fuori da scuola. La notizia, straziante, è arrivata nel cuore della mattinata, con un papà in lacrime che chiedeva di poter portare a casa suo figlio perché era morto il suo migliore amico. Soltanto dopo tra le aule hanno capito che quell’amico era il “loro Luca”. E, come all’Einstein si sono chiusi tutti nel dolore: professori, insegnanti, bidelli. Nessuno riesce a parlare, né a crederci. Luca correva fra quei corridoi fino a qualche mese fa. Simpatico, sempre educato. Una vita spezzata in un istante.