ANDREA GIANNI
Cronaca

Lucci, il mandante dell’agguato: "Padrone dello stadio di San Siro. E inquietanti legami con i clan"

Si aggrava la posizione del capo ultrà, già in cella per le inchieste su curve e traffici di droga. Nuova ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio: fu lui ad armare Cataldo contro Anghinelli.

Lucci, il mandante dell’agguato: "Padrone dello stadio di San Siro. E inquietanti legami con i clan"

Luca Lucci è accusato di aver architettato l’agguato contro il rivale Anghinelli

È "impensabile" che l’agguato contro Enzo Anghinelli sia stato "frutto di iniziativa autonoma di Cataldo", ma dietro le quinte ci sarebbe una "precisa direttiva" di Luca Lucci, capo ultrà rossonero che il giudice definisce "vero e proprio padrone" di San Siro. Un uomo, già in carcere per l’inchiesta che ha decapitato i vertici delle tifoserie organizzate cittadine e nei guai anche per un maxi-traffico di droga, che è ora destinatario di un’altra ordinanza di custodia cautelare per l’accusa di tentato omicidio: è ritenuto infatti il mandante del raid contro il rivale Anghinelli, anche lui ultrà milanista, che venne gravemente ferito a colpi di pistola alla testa in via Cadore, zona Porta Romana, il 12 aprile di cinque anni fa e si salvò per miracolo. Per questo episodio era stato fermato il 17 ottobre Daniele Cataldo, braccio destro di Lucci, già indagato per l’episodio e ora destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Squadra mobile coordinata dai pm Paolo Storari e Leonardo Lesti. Un agguato che, secondo le indagini, sarebbe maturato nell’ambito di "uno scontro per il controllo della Curva Sud" e per certificare la volontà di "supremazia" conquistata dal 2016 da Luca Lucci, che stava portando avanti una "guerra" contro un altro gruppo di ultrà milanisti, i Black Devil, capeggiati da Domenico Vottari, a cui era legato Anghinelli.

I "contatti" tra "esponenti della Curva Sud" e "ambienti della criminalità organizzata calabrese", evidenzia il gip Domenico Santoro, dimostrano un "progressivo avvicinamento tra delinquenza da stadio e ‘ndrangheta, che lascia pensare a sviluppi preoccupanti" e che conferma la "estrema pericolosità" del gruppo "capeggiato" da Luca Lucci, che può "avvalersi di legami di così rilevante spessore". Intanto l’inchiesta milanese sulle curve di San Siro sta portando a nuovi sviluppi: dopo la scoperta del cosiddetto "arsenale" dei nerazzurri, è stata trovata e sequestrata un’altra pistola, nella casa di un giovane ultrà interista.