Colombo Clerici*
Buone notizie per il turismo in Italia; ma solo grazie ai visitatori stranieri. Per gli esperti del settore, l’anno ha registrato oltre 458,5 milioni di pernottamenti, più 2,5% sul 2023, ma gli italiani sono in calo. Secondo Istat il 2024 si è concluso con una flessione del 2,8% di presenze e del 2,9% di arrivi. Cause? La diminuzione della capacità di spesa e il concomitante aumento dei prezzi dei servizi. Mentre il turismo del lusso si conferma segmento in salute, rappresentando ben il 25% dell’indotto turistico. Comunque, manteniamo il quinto posto tra i Paesi più visitati al mondo. Al primo e secondo posto si collocano i nostri due competitors europei, Francia e Spagna (terzi gli Usa e quarta la Cina). Precisa l’UN Tourism, l’Organizzazione mondiale del turismo: Francia, 100 milioni di ingressi di viaggiatori, cui seguono Spagna, oltre 85 milioni di arrivi; Italia 57,3 milioni. Restiamo in Italia. A livello regionale, le zone che hanno visto un incremento delle presenze superiore alla media nazionale sono state Lazio (+25,3%), Lombardia (+16,8%), Sicilia (+13,9%), Campania (+13,3%) e Val d’Aosta (+11%).
Tali aumenti sono parzialmente dovuti alla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Se parliamo invece di giro d’affari del turismo, gli Stati Uniti sono il mercato più potente al mondo secondo World Travel&Tourism Council, con un contributo di 2,36 trilioni di dollari all’economia del Paese. Un numero quasi doppio rispetto al rivale, la Cina, che entra in questa classifica come secondo Paese per ‘valore’. Il turismo del Dragone contribuisce al Pil con 1,3 trilioni e una crescita del 135,8%, un’impressionante ripresa considerando la tardiva riapertura dei confini dopo il Covid. A seguire Germania, Giappone, Regno Unito, Francia, Messico, India, Italia e Spagna. L’Italia contribuisce al Pil con 231,3 miliardi di dollari, cioè il 13%. Un aspetto interessante è che la spesa nel nostro Paese da parte dei viaggiatori stranieri è più del doppio di quella dei viaggiatori italiani all’estero: 6,1 miliardi contro 2,9.
*Presidente Assoedilizia