Milano, L’ultimo incontro con le famiglie risale a pochi giorni fa, al primo agosto, quando si è tenuta l’ultima assemblea di condominio. La vicenda professionale di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia che la notte tra sabato e domenica si è tolto la vita a Milano, era legata negli ultimi anni anche al disastro della Torre dei Moro, il grattacielo in via Antonini distrutto da un incendio il 29 agosto 2021, che non ha provocato vittime ma ha lasciato senza una casa 80 famiglie. L’imprenditore, considerato il re lombardo delle amministrazioni condominiali con la sua Sif Italia, un colosso del settore, era anche l’amministratore del palazzo e aveva seguito in prima persona tutte le traversie legate alla ricostruzione. "Lo abbiamo visto per l’ultima volta all’assemblea di condominio dello scorso primo agosto - spiega Mirko Berti, uno dei residenti - e siamo rimasti molto scossi per quello che è successo. Lo ricordo come una persona perbene, che ci ha aiutato in tutti i modi, accettando anche compensi inferiori rispetto a quello che gli spettava. Una persona gentile, professionale e riservata sulla sua vita privata. Durante gli ultimi incontri non abbiamo notato nulla di anomalo nel suo comportamento - prosegue - siamo rimasti senza parole".
Ruffino era amministratore del condominio dall’inizio del 2022, pochi mesi dopo l’incendio, quando la Sif ha acquisito la maggioranza dello Studio Bononi, che in precedenza gestiva lo stabile. Un impegno importante anche per gli ostacoli burocratici da superare, che infine hanno portato alla scelta del progetto di ricostruzione firmato dall’architetto Marco Piva per dare una nuova vita al grattacielo distrutto dalle fiamme. I lavori dovrebbero partire in autunno per concludersi, secondo le previsioni, all’inizio del 2026, anno dei Giochi invernali Milano-Cortina. "Ci dispiace - conclude Berti - che Ruffino non sarà con noi quando finalmente potremo rientrare nelle nostre case. Era molto sensibile, sempre al nostro fianco, sempre positivo".