REDAZIONE MILANO

L’ultima mossa di Santanchè: "Il procedimento va a Roma"

Visibilia Editore spa sana i verbali e punta al patteggiamento, l’Inps è parte civile. Si avvicina il giorno del primo verdetto per la ministra del Turismo: sono ottimista. .

La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha lasciato le società al centro di una lunga scìa di guai giudiziari

La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha lasciato le società al centro di una lunga scìa di guai giudiziari

La difesa della ministra del Turismo tenta l’ultima carta, per cercare di trasferire il procedimento da Milano a Roma. E una delle società imputate, intanto, mira al patteggiamento. "Vi sembro preoccupata? Sono ottimista", ha spiegato ieri ai cronisti Daniela Santanchè mentre si avvicina, udienza dopo udienza, il primo verdetto nella scia di guai giudiziari che, per ora, non hanno portato a un suo passo indietro. Al centro dell’udienza preliminare l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps, ente che ieri si è costituito parte civile, per presunte irregolarità sulla cassa integrazione in deroga nel periodo della pandemia.

Secondo i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, che hanno chiesto il processo, la senatrice di Fratelli d’Italia, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria - società del gruppo fondato dalla ministra e dal quale è uscita nel 2022 - sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto "indebitamente" la cassa integrazione "a sostegno delle imprese colpite dagli effetti" della pandemia per 13 dipendenti, per oltre 126mila euro e per un totale di più di 20mila ore. A Santanchè, così come agli altri due, viene addebitato di aver "dichiarato falsamente" che quei dipendenti fossero in cassa a zero ore, quando invece svolgevano le proprie mansioni in smart working. L’istituto chiede di quantificare in via equitativa i danni subiti, quelli patrimoniali sui soldi versati (gli oltre 126mila euro) per la cassa in deroga mentre i dipendenti lavoravano, quelli non patrimoniali da "disservizio causato" e quelli non patrimoniali di immagine. Sempre la giudice ha respinto istanze difensive sulla retrodatazione delle iscrizioni nel registro degli indagati. Poi, la difesa di Santanchè, col legale Nicolò Pelanda, ha chiesto che il procedimento passi a Roma, sede dell’ente pensionistico, e la giudice il 23 ottobre potrà decidere di accogliere o respingere l’istanza oppure di rimettere la questione di competenza territoriale davanti alla Cassazione.

Nel frattempo, Visibilia Editore spa, imputata con Visibilia Concessionaria, ha chiesto, assistita dall’avvocato Maurizio Riverditi e col via libera dei pm, di patteggiare. Un’istanza legata all’impegno per sanare i verbali di accertamenti del tutto autonoma dalla posizione di Santanchè, che a fine novembre dovrebbe conoscere anche l’esito dell’altra udienza preliminare in corso, quella che la vede accusata, assieme ad altri 19, tra cui tre società, di false comunicazioni sociali sempre su Visibilia. Il tutto mentre i pm milanesi stanno da tempo indagando anche sulle società, sempre create dalla senatrice e che poi ha lasciato, del settore bio-food. In particolare, su Ki Group srl, che è fallita a gennaio, in questo caso si profilano ipotesi di bancarotta.

Andrea Gianni