SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’università Bicocca laurea il maestro d’Italia

Franco Lorenzoni, quarant’anni di sperimentazioni: "Scuola da rilanciare, via quell’ombra contatto-contagio, riappropriamoci di spazi e corpo"

di Simona Ballatore

L’università di Milano Bicocca laurea il maestro d’Italia, Franco Lorenzoni. Quarant’anni di insegnamento e di sperimentazione didattica alle spalle – con la Casa-laboratorio di Cenci e la scuola di Giove, in Umbria, dalle quali sin dal 1980 è partita una ricerca che ha ispirato generazioni di docenti – una missione all’orizzonte: rilanciare la scuola. Lorenzoni oggi è in prima linea anche nella task force creata dal ministro Patrizio Bianchi. E dalla Bicocca, nella sua lectio “Abitare i luoghi educativi. Il ruolo dello spazio nell’innovazione didattica”, indica le priorità. "L’Italia ha sbagliato totalmente nel non dare valore alla scuola, nel togliere alla scuola – ha ricordato – è stato l’unico Paese nel 2008 a diminuire l’investimento invece che aumentarlo: cecità. Non solo di chi è al Governo. È la società intera che ha poca fiducia nell’educazione, tutti dobbiamo fare di più, ripensare la scuola unendo le migliori intelligenze ed energie, in tutti i campi". Per invertire la rotta e per affrontare una sfida "accentuata dall’esperienza tragica di un virus che ha seminato lutti ed evocato l’ombra di contatti fisici vissuti come possibile contagio. Diradare quest’ombra riappropriandoci del nostro corpo e di spazi da condividere è il compito che ci aspetta nei prossimi mesi e forse anni".

"Franco Lorenzoni ha messo al centro lo spazio educativo in tempi non sospetti, adesso è il tema dei temi – ha sottolineato la rettrice della Bicocca, Giovanna Iannantuoni, consegnando la laurea magistrale honoris causa in Scienze della Formazione Primaria all’innovatore della pedagogia –. È sempre stato in grado di anticipare e approfondire molti temi che oggi appaiono urgenti e imprescindibili per il nostro futuro: l’ecologia, la scienza, l’inclusione, lo scambio tra culture diverse. Siamo orgogliosi di averlo fra i nostri alumni".

"Nell’arco della sua lunga carriera in qualità di maestro della scuola primaria, ha contribuito in modo originale alla crescita dell’innovazione educativa e didattica in Italia, proponendo visioni e strumenti al servizio degli insegnanti e della crescita di bambine e bambini. Visioni e strumenti in grado di superare la mera didattica disciplinare e coinvolgere l’interezza della persona: il corpo, il pensiero, le emozioni, la relazione percettiva con ciò che ci circonda", si ricorda nella motivazione. E il maestro d’Italia, nella sua lezione, accompagna tutti a “contar le stelle“, sulla “terrazza di Talete“, aprendo a spazi che potrebbero essere messi in sicurezza per una didattica che riparta anche dai sensi. Mostra la scuola immaginata con Renzo Piano, fa parlare i suoi alunni perché "in fondo tutto ciò che si studia in questa Università dovrebbe servire ad allargare i sentieri e aprire nuove strade per permettere a noi e ai nostri piccoli allievi di aprirci al mondo".