ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

I Lupin degli alberghi, non solo teli nel mirino: "Rubano carta igienica, i cuscini e le brioche"

L’ondata dei furti colpisce in modo egualitario hotel di tutte le categorie. Nella lista degli oggetti più rubati dai clienti anche i gadget “brandizzati“. Nelle sale colazione c’è chi nasconde cornetti e toast nella borsa per il pranzo

Un accappatoio asciutto Foto: Cultura Creative (RF) / Alamy

Un accappatoio asciutto Foto: Cultura Creative (RF) / Alamy

Milano – Quei clienti che allungano le mani in hotel. A dispetto di quel che si crede, i furti non si verificano solo nelle strutture di bassa categoria. Il fenomeno è trasversale e non si sottraggono neppure gli alberghi a quattro stelle. Non c’entra il censo degli ospiti (e neppure la nazionalità). Possiede però diverse connotazioni. Ci sono i ladri “utilitaristi“ che rubano carta igienica, teli da bagno, copriletto (per usarli presumibilmente nelle loro case). I basso-spendenti che arraffano dolce e salato dal buffet della sala colazione per fare poi il pranzo "a sbafo": effetto collaterale dell’overtourism, secondo un albergatore. I collezionisti in fissa con le forniture brandizzate. Una nicchia particolare è quella di chi fa sparire i cuscini d’arredo: forti sospetti ricadono sui feticisti dei piedi.

«La maggior parte dei furti riguarda gli accessori personalizzati con logo dell’hotel. Il motivo? Forse sono collezionisti che vogliono portarsi a casa un ricordo del viaggio o persone che vogliono provare il brivido di fare qualcosa di proibito. Nell’ultimo anno, in particolare, sono stati trafugati una trentina di cuscini di arredo, quelli che, per intenderci, di solito gli ospiti mettono sotto i piedi sul letto" racconta Camilla Doni, titolare dell’hotel Astoria, 3 stelle di viale Murillo, e del Best Western Madison, 4 stelle di via Gasparotto. Dovrebbero suscitare una certa repulsione, vista la destinazione d’uso, "ma, evidentemente, c’è qualche “feticista” che va pazzo per il genere" puntualizza la manager dei due alberghi, in piedi da oltre 40 anni. A commettere la maggior parte dei comportamenti devianti sarebbero soprattutto i turisti leisure, italiani e stranieri in egual misura ("ma non extracontinentali" precisa Doni).

«La clientela business, legata ai congressi e alle fiere, non ha mai dato problemi in oltre 35 anni di storia, come i turisti sanitari" concorda Walter Filippi, socio titolare di hotel Domenichino, tre stelle sulla via omonima in zona vecchia fiera, che denuncia "almeno quattro/cinque episodi di furto al giorno negli ultimi mesi". Filippi punta l’indice contro l’overtourism esploso dopo la fine del Covid. "Ci sono viaggiatori che verosimilmente un tre stelle non se lo possono permettere ma non ci vogliono rinunciare per una questione di status symbol. Quest’estate c’erano clienti che a colazione si preparavano i toast nascondendoli poi nella borsa. Una famiglia si è portata al suo tavolo tutto il cestino delle brioche. Un uomo si è mangiato sette uova sode - sette! - per tirare fino a sera senza aver morsi della fame durante il giorno. Sono gli stessi che prima di fare il check out non si dimenticano di far sparire teli da bagno e carta igienica" dice Filippi. Gli arraffoni sarebbero soprattutto europei "in particolare dai Paesi dell’Est, ma anche i francesi non scherzano".

Da My Hotel Milano vanno (letteralmente) a ruba "la biancheria, i calzascarpe, e hanno fatto fuori quasi tutti gli accappatoi che sono costretta a riordinare" precisa Milena Bobbiesi, titolare dell’albergo 2 stelle in via Giasone del Maino che denuncia "almeno cinque casi al mese". Qui la maggior parte degli Arsenio Lupin sono "ospiti italiani occasionali". Teli in spugna e rotoli di carta scompaiono anche all’hotel Nettuno, 1 stella di via Tadino che esiste dagli anni Cinquanta. "Di recente una famiglia brasiliana ha sottratto l’intero kit da bagno per tre persone. Si fregano lampadine, adattatori da viaggio e copriletto in tessuto ignifugo. Un bel danno, quello dei copriletto, visto che costano oltre 50 euro l’uno. Non possiamo però non metterli nelle stanze: per gli alberghi sono obbligatori per legge per ottemperare agli standard di sicurezza" precisa il titolare Maurizio.