
I cantieri della M4
Milano, 5 aprile 2015 - Il confronto è stato lungo e serrato, ma alla fine il Comune è riuscito a convincere il pool di costruttori capitanato da Salini-Impregilo: il piano di intervento per la realizzazione della tratta più centrale della nuova metropolitana 4 dovrà cambiare. E cambierà. L’annuncio sarà scandito nelle prossime settimane ma il dado è tratto e Palazzo Marino dovrà provvedere a riscrivere gli atti. Sì, perché a scavare le gallerie sotterranee che dovranno unire il parco Solari a piazza San Babila saranno due talpe meccaniche e non più una sola. La linea blu, per chi non lo ricordasse, collegherà l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo, nel quartiere Lorenteggio. I treni viaggieranno in due gallerie separate, una per ogni direzione di marcia, la linea si estende per 15 chilometri ed è stata divisa in tre tronconi di massima: San Cristoforo-Solari, Solari-San Babila, San Babila-Linate.
Lungo la prima e la terza tratta, quelle più periferiche, lavorano e lavoreranno due escavatrici del diametro di 6,15 metri. Una per ogni tunnel. Il piano d’intervento per la tratta centrale prevedeva invece il ricorso ad una sola talpa, ma di 9.15 metri di diametro, che realizzasse da sola e in due tempi le due gallerie dove dovranno correre i treni. Detto altrimenti: l’escavatrice avrebbe dovuto procedere dal parco Solari a San Babila, qui sarebbe stata estratta e rimontata per poter poi rifare il percorso nel senso opposto. Una soluzione che non ha mai convinto il Comitato Solari, quello costituito dai residenti della zona, perché avrebbe comportato un rallentamento delle attività nei cantieri (per estrarre, smontare, rimontare e far ripartire la talpa sarebbero stati necessari 4-5 mesi) e perché la terra risultante dagli scavi sarebbe stata accumulata in Solari per poi esser trasportata altrove attraverso un via vai di camion. Da qui la formale richiesta al Comune: introdurre una seconda talpa e utilizzare, per le terre, un nastro trasportatore con meta in San Cristoforo.
Richieste che ora il Comune e i costruttori hanno concordato di accogliere: largo, quindi, ad una seconda talpa anch’essa di 9.15 metri di diametro. In questo modo gli scavi, lungo il segmento centrale della M4, saranno più rapidi. Quanti mesi si recupereranno? Di certo non occorrerà più spenderne per smontare e rimontare la talpa. Per il resto l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, non si sbilancia ancora: «Nei cantieri della singola tratta ci sarà sicuramente una velocizzazione dovuta al fatto che eliminiamo il doppio giro della talpa. Stiamo aspettando che Metropolitana Milanese quantifichi tale recupero». Lo stesso assessore, poi, precisa: «Il cronoprogramma complessivo dell’opera però non cambia: i lavori dureranno comunque 88 mesi (7 anni ndr) per effetto dell’introduzione del nastro trasportatore. Questo sarà infatti posizionato dietro le escavatrici del tratto Solari-San Babila, nelle gallerie già scavate dalle due talpe della tratta Lorenteggio che, quindi, non potranno più ospitare tutte le lavorazioni previste in origine». Secondo il Comitato Solari, che ha commissionato uno studio all’ingegnere Bruno Bernardo Bosco, il risparmio di tempo oscilla, a seconda delle soluzioni, «dai 7 agli 11 mesi». Maran preferisce però sottolineare altri due aspetti: «I vantaggi delle modifiche introdotte nella tratta centrale sono l’eliminazione in zona del via vai di mezzi pesanti per il trasporto delle terre e la minore invasività, sempre grazie al nastro trasportatore, di tutti i cantieri nel centro città. Questo accorgimento – assicura infine l’assessore – non comporta extra costi perché l’introduzione della seconda talpa e del nastro è compensata dalle economie che scaturiranno in altri cantieri».
di Giambattista Anastasio
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