GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Aperta la M4: previsti 150mila pendolari al giorno. Prolungamenti del metrò: tutti i numeri

In metropolitana da San Cristoforo a Linate in 30 minuti grazie a un’opera “epocale”. Cosa resta da realizzare

Trenta minuti di viaggio per attraversare Milano da est ad ovest o viceversa. Dall’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo, passando per il centro città. Da ieri è possibile. Da ieri la Metropolitana 4, l’ultima arrivata tra le cinque linee sotterranee milanesi, è aperta e percorribile in tutti i suoi 15,2 chilometri di tracciato, in tutte le sue 21 stazioni.

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Il taglio del nastro col ministro Salvini e il sindaco Sala

Finora erano state aperte due tratte su tre: la est e la centrale, non la ovest. Le prime corse da capolinea a capolinea sono iniziate alle 13.30. Quarantadue i treni in servizio per ora, con corse ogni 90 secondi nelle ore di punta. “Ci aspettiamo 150mila passeggeri al giorno”, spiega Arrigo Giana, amministratore delegato di Atm, l’azienda del trasporto pubblico cittadino. Il triplo rispetto a quelli trasportati finora lungo le prime due tratte: 45mila al giorno. L’ambizione è arrivare agli 86 milioni di passeggeri all’anno.

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Il viaggio inaugurale

“Un’opera epocale, la più importante del nostro Paese negli ultimi 20 anni” l’ha definita il sindaco Giuseppe Sala. Se si considera che il primo progetto della M4 risale al 1997, ci è voluta davvero un’epoca. Allora il sindaco di Milano era Gabriele Albertini, presente ieri all’inaugurazione e ringraziato da Sala: “Milano va avanti perché crede nel progresso al di là di chi la amministri. Questa voglia di migliorare la città, questo spirito di dedizione accomuna tutti noi sindaci. Il mio appello a tutti coloro che si occupano di politica è di andare avanti uniti sulle infrastrutture”. Da qui alle nuove tratte che verranno il passo è breve ma i tempi e i finanziamenti non ancora del tutto scontati: “L’apertura della M4 non è un punto d’arrivo – spiega Sala – ma un nuovo punto di partenza. Siamo al lavoro per prolungare le linee esistenti”. “Poi – aggiunge il sindaco – abbiamo il sogno della Metropolitana 6”. Che tale sembra destinato a restare almeno per qualche anno: “Cerchiamo finanziamenti per i progetti che già ci sono”, commenta Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, presente ieri al capolinea di San Cristoforo. dopo essersi uniti all’appello del sindaco: “Le grandi opere non sono né di destra né di sinistra, sono utili a tutto il Paese”. “Un Paese che non progetta infrastrutture perde il proprio futuro – rimarca a sua volta Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, nel consorzio costruttori della M4 –. Le infrastrutture non sono un costo”.

Quanto ai prolungamenti, il riferimento del sindaco è, allora, all’estensione della Metropolitana 1 fino al quartiere di Baggio: 3,3 chilometri di tracciato, tre fermate, un nuovo deposito, spesa stimata in 433 milioni di euro, primi cantieri attesi nel 2025 – gara permettendo – per 5 anni e mezzo di lavori. Quindi il prolungamento della M5 a Monza, per un totale di 11 fermate. In questo caso si auspica di poter avviare nel 2026 i 7 anni di lavori necessari alla realizzazione della tratta aggiuntiva. Difficile si possa partire prima. Le risorse stanziati ammontano ad 1,3 miliardi di euro ma occorrono almeno altri 300 milioni di euro a titolo di extracosti. Stesso tema, anzi stesso problema, per il prolungamento della M1 fino a Monza Bettola (appena 1,6 chilometri di linea): in questo caso mancano all’appello 20 milioni di euro, già chiesti dal Comune di Milano. Il progetto è del 2011. Infine di nuovo alla M4, la cui storia non è ancora finita, anzi da un certo punto di vista è appena iniziata: in agenda c’è, infatti, un ulteriore prolungamento verso est, verso Segrate, ed uno verso ovest, verso Buccinasco. Il primo progetto è più avanti: la Giunta milanese ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica del prolungamento, il costo è di 470 milioni, una cifra che risente, manco a dirlo, degli incrementi dovuti all’aumento dei costi dei materiali. Morale: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già garantito 420 milioni, bisogna reperirne altri 44. Salvini, da parte sua, come anticipato, stabilisce le priorità: “Tutti i sindaci chiedono più soldi. Cercheremo di essere equilibrati. Gli investimenti sul trasporto pubblico locale e sulle strade, a Milano e in Lombardia, sono notevoli. Cerchiamo finanziamenti per progetti che già ci sono, come il prolungamento della metropolitana fino a Baggio e quello fino Buccinasco. La M6? Sognare e guardare oltre è giusto”.

L’inaugurazione dell’ultima tratta della Metropolitana 4 è iniziata alle 10 con il ricordo di Raffaele Ielpo, soprannominato “Gazza”, l’operaio morto nel 2020 proprio mentre stava lavorando alla realizzazione della nuova linea. Ieri è stata svelata la targa in sua memoria all’interno della stazione di San Cristoforo. Presente il fratello Nicola e la cugina Antonella, oltra al sindaco di Lauria, paese natale di Ielpo: “Siamo contenti che le istituzioni abbiano deciso di ricordare mio fratello con una targa – commenta Nicola –, ringraziamo tutti per questo. Resta l’amarezza: non si può morire lavorando”. Dopo il disvelamento della targa, al taglio del nastro, le note dell’Inno di Mameli e poi ’Inno alla gioia. Quindi il viaggio inaugurale fino a Linate, dove la Fanfara dell’Aeronautica ha suonato, non a caso, le note di “Volare“: quel “Blu dipinto di Blu” è lo stesso colore della nuova metropolitana milanese.