Il video fa una certa impressione. Si vede una porta bianca sulla quale è stato disegnato un cartello di divieto e, appena sotto, si legge una scritta: "Non aprire, caduta nel vuoto". Tutto in pennarello nero. Chi filma, però, apre la porta ed è allora che si spalanca alla vista una tromba dell’ascensore priva di ascensore, una galleria verticale grigia della quale si fa fatica a vedere il fondo. Una porta a strapiombo sul vuoto. Non è uno scherzo, non è un’illusione ottica.
Il video è stato girato nella stazione Sant’Ambrogio della Metropolitana 4 di Milano, la metropolitana inaugurata dal sindaco Giuseppe Sala e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, soltanto sabato, appena tre giorni fa: da 72 ore a questa parte i treni possono percorrere tutta la linea, dall’aeroporto di Linate fino alla stazione ferroviaria di San Cristoforo. Prima di sabato, invece, le corse erano limitate all’asse Linate-San Babila, pieno centro della città.
Che non tutto fosse ultimato si sapeva. Ma quella porta doveva essere consegnata chiusa e blindata ad Atm, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce il trasporto pubblico cittadino. Evidentemente le aziende costruttrci della metropolitana, riunite nel Consorzio M4, non lo hanno fatto. Vi ha dovuto provvedere Atm, ieri non appena appreso del video e della... dimenticanza. La porta che doveva essere chiusa e invece non lo era così come l’ascensore che ancora non c’è non sono in un punto della stazione dove transitino i passeggeri. Vi transitano, però, i lavoratori della metropolitana. Da qui la nota di protesta diffusa, in particolare, dal Comitato degli Iscritti della Filt–Cgil M4-M5, che racchiude un elenco di disservizi a loro dire patiti dai lavoratori a causa della corsa contro il tempo imposta dal Comune per non far slittare l’inaugurazione dell’ultima tratta della M4 oltre la data del 12 ottobre: "Stazioni sporche con aria irrespirabile causata dalla polvere, scale mobili non funzionanti, ascensori che si bloccano con dentro i passeggeri e non vengono messe fuori servizio. E ancora, porte riservate al solo personale che non si possono chiudere al pubblico con conseguente presenziamento da parte dell’agente di linea a qualsiasi ora del giorno e della notte, banchetti di guida dei treni nuovi chiusi con chiavi estranee alla dotazione, serrande non funzionanti da chiudere a mano utilizzando una chiave depositata in un locale che si apre con un’altra chiave che non è stata fornita dall’azienda. E questo disagio è quasi da considerare accettabile dato che si ritrovano in azienda locali che danno su uno strapiombo nel vuoto senza una minima protezione, ma con solo una segnalazione scritta con un pennarello". Da qui l’accusa lanciata dai rappresentanti dei lavoratori: "In un gioco di forza tra Comune e Azienda il 12 ottobre si è inaugurata la tanto attesa M4. Una bellissima inaugurazione per il sindaco, il ministro delle Infrastrutture. Un po’ meno bella per le condizioni in cui si trovano a dover operare i lavoratori nel post-inaugurazione".
Secondo quanto appreso da Il Giorno, anche per quello che riguarda i locali tecnici e le vie di uscita, i costruttori si erano impegnati, nero su bianco, a completare le lavorazioni entro il 10 ottobre per poi procedere alla consegna delle stazioni ad Atm, gestore della linea. Tuttavia, al di là della porta a strapiombo sul vuoto, diversi sono stati i disservizi registratisi nelle prime 48 ore di corse della Blu. Domenica un problema informatico ha costretto a sospendere il servizio per almeno 30 minuti, dalle 13 alle 13.30. Diversi passeggeri hanno poi lamentato problemi di accessibilità alle stazioni a causa di ascensori o scale mobili, a seconda dei casi, non ancora funzionanti. Una buona notizia, però, c’è: nonostante tutto, nel primo weekend di apertura completa della linea si sono contati 170mila passeggeri, come comunicato ieri da Atm in una nota. Le stazioni più utilizzate sono state San Babila, Linate e Sant’Ambrogio