ANNA GIORGI
Cronaca

Costretta dalla madre ad abortire, 17enne in lacrime rivela tutto ai medici. La donna finisce indagata

È successo in un ospedale della provincia di Milano. La giovane aveva firmato per l’intervento, ma poi si è tirata indietro spiegando ai dottori di essere obbligata

Una manifestazione in difesa del diritto all'aborto

Una manifestazione in difesa del diritto all'aborto

Milano, 11 ottobre 2024 – Lei, minorenne, non vuole abortire il bambino che ha concepito con il fidanzatino, coetaneo, che ama. Ma la madre di lei non ne vuole sapere di dover accudire e mantenere un nipote, problemi economici tanti, e la futura mamma deve ancora finire di studiare. Così la donna accompagna la figlia ad abortire in un ospedale dell’hinterland milanese. Arrivati qui la 17enne firma per l’aborto programmato a novembre, ma poi ai medici racconta in lacrime che la madre la stava costringendo e che lei quel bimbo la desiderava tanto.

Così il “caso" è finito sul tavolo della Procura che ha dovuto decidere come affrontare l’emergenza: da un lato il desiderio della 17enne di diventare madre e dall’altro il diniego della sua di mamma. La Procura ha chiesto al gip che venga nominato per la ragazza, al momento collocata nella casa dei nonni dai magistrati minorili, un curatore speciale che la possa seguire nelle sue decisioni. Per la mamma, l’ipotetica futura nonna, si prospettano invece guai più seri perché è attualmente indagata, dopo l’intervento di medici, carabinieri e della Procura, per violenza privata e tentata “interruzione di gravidanza non consensuale”. Forse a favore della aspirante mamma potrebbero giocare le date: la ragazza compie infatti i 18 anni il 13 dicembre, l’interruzione di gravidanza è prevista per il 18 novembre. Una volta maggiorenne la giovane non avrà più bisogno nemmeno della tutela e potrà decidere lei della vita sua e del bambino che porta in grembo.

La Procura ha spiegato, nel raccontare la storia che avrà un lieto fine, che anche se la ragazza è minorenne ha dovuto comunque firmare il foglio di consenso alla operazione di aborto ed è stato qui che i medici si sono accorti che qualcosa nella ragazza non andava, che non c’era convinzione nell’abortire. Così i medici, vedendola in lacrime l’hanno invitata a riflettere sul gesto che stava per compiere ed è proprio stato in quel momento che la ragazza ha esplicitato la sua volontà di non abortire. Il fidanzato ha accompagnato la giovane futura mamma in ospedale per starle più vicino. Anche lui quel piccolo che deve nascere lo vuole. A sostenere la giovane coppia anche i genitori del futuro padre e i nonni di lei.

La mamma, invece, è indagata per l’articolo 610 del codice penale che prevede: "Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”. In ospedale ci sono stati momenti di tensione,  stata anche una lite tra madre e figlia con spintoni, e la donna, che ha precedenti penali (il padre della ragazza è in carcere), che le avrebbe gridato “così ti rovini la vita”. La ragazza non ha voluto sporgere denuncia nei confronti della madre, dopo l’intervento dei carabinieri allertati dai medici, ma sono state raccolte e, in seguito messe a verbale le sue dichiarazioni. La 17enne ha spiegato che il rapporto con la madre era peggiorato ed era diventato “burrascoso”, dopo che aveva scoperto di essere incinta.