Milano, 22 marzo 2024 – Un gesto sospetto, l’allontanare in tutta fretta una piccola alunna, aveva fatto scattare le indagini. Adesso, a un anno di distanza, si è aperto il processo con rito abbreviato per il maestro di religione di 35 anni finito in carcere per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi in un asilo. Abusi, durante le attività a scuola, documentati anche grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale di Milano.
Oggi si è aperta, davanti al gup di Milano Angela Minerva, l'udienza preliminare nella quale la giudice ha rigettato una serie di eccezioni preliminari avanzate dalla difesa dell'imputato. Poi, i legali di quest'ultimo hanno formulato richiesta di abbreviato.
Il processo inizierà il 28 maggio. Come emerso dagli accertamenti, che hanno portato all'ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenza Pasquinelli su richiesta del pm Rosaria Stagnaro, la prima ad avere avuto sospetti su quell'insegnante era stata una maestra che, entrata nell'aula e subito dopo aver aperto la porta, aveva notato un gesto "inusuale", come l'ha definito, ossia il docente che allontanava in tutta fretta una bimba da sé.
Poi, gli inquirenti hanno collocato le microcamere nell'aula e si è arrivati all'arresto. L'imputato nei mesi scorsi è passato dal carcere ai domiciliari in una comunità terapeutica. Mentre una perizia, chiesta dalla difesa e disposta dal gip, ha stabilito che non ha alcun vizio di mente, l'insegnante è finito indagato anche in un altro filone di inchiesta nel quale sono state raccolte segnalazioni e testimonianze di abusi su altri quaranta bambini nelle scuole in cui l'uomo ha insegnato in passato. Tranche di indagine che è ancora aperta.