REDAZIONE MILANO

Magistrati in sciopero, aderisce l’80%: "Usciamo dal palazzo e parliamo ai cittadini"

Il flash mob e l’assemblea contro la riforma della giustizia: effetti devastanti

Il presidio dei magistrati con la Costituzione davanti al Palazzo di giustizia

Il presidio dei magistrati con la Costituzione davanti al Palazzo di giustizia

Dall’ex magistrato simbolo di Mani Pulite Gherardo Colombo arriva l’invito ad "andare fuori dal palazzo e parlare con i cittadini". Il presidente del Tribunale, Fabio Roia, esprime tutta la sua preoccupazione: "Ho paura quando non si rispettano le sentenze e quando si vogliono le sentenze piegate alle aspettative politiche". Lanciano l’allarme la procuratrice generale, Francesca Nanni e il presidente della Corte d’Appello Giuseppe Ondei: la riforma "non renderà più efficiente e veloce il processo penale, prima emergenza" da risolvere, e quindi "non inciderà in alcun modo sul sistema della giustizia, ossia sulla sua efficienza". A Milano ha raccolto un’adesione di circa l’80%, in linea con il dato nazionale, lo sciopero dei magistrati proclamato dall’Anm contro una riforma che tra separazione delle carriere e doppio Csm, avrà delle conseguenze ritenute "devastanti".

In tanti hanno anche sfilato sullo scalone davanti all’ingresso principale del Palazzo di Giustizia indossando la toga, con una coccarda appuntata al cuore e in mano una copia della Costituzione. Poi un’assemblea aperta ai cittadini nell’aula magna, la lettura di articoli della Carta da parte di attori che ha raccolto applausi del pubblico, così come la citazione delle parole del giurista Pietro Calamandrei. "Questa riforma costituzionale viene da lontano – spiega Sergio Rossetti, componente della Giunta esecutiva centrale dell’Anm –. Il disegno complessivo è fin troppo chiaro: avvilire la magistratura". Sono intervenuti anche alcuni avvocati, tra cui Eugenio Losco e Mauro Straini, contrari a una riforma indicata come un tentativo di "mortificare e commissariare" la magistratura. Il pericolo, secondo Gherardo Colombo, presente assieme all’ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, è una "sottoposizione dei magistrati alla politica".

Andrea Gianni