Shop on-line per sostenere la grande bellezza: magliette, zainetti, poster, tazze, felpe, cappellini come qualsiasi brand che si rispetti, solo che qui in vendita c’è l’Ecomuseo Martesana. Dappertutto il logo dell’associazione no profit che da qualche tempo ha lanciato la grande operazione di marketing: i proventi servono a finanziare la tutela del patrimonio artistico e culturale dell’Est Milano. Dal sito si accede al negozio, in vetrina tutto quello che dà una nuova immagine al percorso di protezione dei tesori della zona che rispolvera le radici e la storia del territorio e la proietta nel futuro.
Sono 26 i Comuni che hanno aderito alla cordata rivierasca. Restano fuori i centri abduani, Trezzo, Cassano e Vaprio, che per motivi storici e di appartenenza geografica hanno a suo tempo scelto l’ente gemello Ecomuseo Adda di Leonardo. Serrati i ranghi in primavera, l’ecomuseo del Naviglio ha aperto le porte agli ultimi due centri che mancavano all’appello, Trezzano Rosa e Cambiago, il gruppo ha lanciato l’e-commerce.
Per foraggiare iniziative vecchie e nuove, l’ultimo nato, il Martesana Festival: due giorni made in Martesana "per presentare in un contesto prestigioso e metropolitano - così i promotori - quanto di importante e affascinante queste sponde hanno da offrire ai visitatori. Dunque possibilità di svago, testimonianze storiche, attività sportive o ricreative. Il turismo una grande sfida, che porteremo avanti passo dopo passo".
Fra i filoni-chiave lanciati nel 2024 che prosegue il cibo con eventi dedicati. Un progetto specifico, elaborato dallo studioso e storico Claudio Tartari con conferenze nelle scuole differenziate per indirizzi e, in un prossimo futuro, il possibile coinvolgimento di ristoranti e osterie d’area con la preparazione di un inedito menu della Martesana a disposizione degli avventori. Bar.Cal.