di Laura Lana
Dopo l’aggressione a sfondo omofobo di lunedì, l’associazione Gaymin Out è scesa in piazza insieme a tante realtà del Nord Milano. Un sit in davanti al Pertini, cuore politico e culturale della città, "per dire stop all’omofobia e per ricordare alle istituzioni che è ora che prendano posizione in favore dei diritti di tutti". L’episodio si è verificato nel parco di Villa Ghirlanda ai danni di una ragazza “colpevole” di indossare un cappellino sul quale campeggiava la scritta LGBT. Un gruppo di ragazzi di 15 anni l’ha prima insultata per poi strattonarla, prenderla per i capelli, fino a farla cadere rovinosamente a terra. "Siamo cresciuti in questa zona, siamo venuti a studiare qui. La villa per noi è sempre stata un luogo di cultura, incontro, scambio e il fatto che l’aggressione si sia verificata proprio lì è stato uno choc per tutti noi – ha spiegato il presidente Simone Berardis –. Abbiamo voluto scendere in piazza il prima possibile per dare sostegno alla ragazza e perché c’è ancora bisogno di parlare ed educare le persone su questi temi".
È stata la stessa ragazzina a denunciare gli insulti omofobi che hanno accompagnato la sua aggressione. Tuttavia, il Comune, pur solidarizzando con la vittima in un comunicato, non ha pronunciato una parola sulla matrice omofobica. "Per noi non è accettabile che sindaco e assessori si voltino dall’altra parte, dicendo che le motivazioni dell’aggressione devono essere ancora accertate quando il fatto è ovvio – sottolinea il presidente dell’associazione che ha sede a Cinisello –. I cittadini Lgbt+ e le loro famiglie meritano rispetto. Meritano interventi volti all’integrazione nelle scuole. Meritano leggi che li e le tutelino da aggressioni di matrice omotransfobica. Meritano strade e parchi sicuri. Abbiamo bisogno di strumenti che ci proteggano davvero".
Tante le associazioni che hanno aderito al flash mob di ieri sera: dall’Anpi ai Sentinelli di Milano, da Arci La Quercia a Brianza Pride, dal Coordinamento per la Pace e Coordinamento Arcobaleno a Legambiente e Umanità Migrante.