
Pellegrino D’Angelo, 56 anni, e Calimero Elvio De Santis, 50 (a sinistra) con i familiari
Milano, 10 luglio 2019 - «Non ricordo nulla, mi sono ritrovato in un letto d’ospedale senza sapere cosa mi fosse successo. Poi mi hanno detto che un uomo mi aveva salvato la vita, praticandomi il massaggio cardiaco per venti minuti». Pellegrino D’Angelo, cinquantaseienne originario di Caserta, è l’uomo che otto giorni fa si è accasciato in Galleria Vittorio Emanuele, colto da un improvviso malore. Al suo fianco, nel reparto di Cardiologia del Policlinico, c’è Calimero Elvio De Santis, il cinquantenne fotografo free lance che lo ha soccorso, continuando con tenacia a fargli pressione sul petto e a buttargli aria nei polmoni fino all’arrivo dell’ambulanza: «Scusami se non sono stato delicato», sorride il salvatore. «Avrei preferito fossi una bella donna, ma mi accontento lo stesso», replica il salvato.
La storia a lieto fine proseguirà nei prossimi giorni, quando Pellegrino, già sottoposto a due interventi chirurgici nell’ultima settimana, verrà dimesso dall’ospedale: «Ci faremo una bella mangiata, ora che l’ho trovato non voglio perderlo di vista: è lui il mio angelo custode, a lui devo il fatto di essere ancora qui». Accanto a Pellegrino ci sono il figlio Michele, la figlia Vincenza e suo marito Ferdinando, che non l’hanno mai lasciato solo in queste ore molto delicate. Vincenza, per prima, ha pensato di rintracciare Calimero, dopo aver letto l’articolo pubblicato sul nostro sito www.ilgiorno.it/milano: «Volevo ringraziarla di cuore per aver salvato la vita al mio papà, la sto aspettando per ringraziarla di persona», il messaggio che la donna ha inviato sui social a Calimero nel primo pomeriggio di lunedì. De Santis ha subito accettato l’invito, e qualche ora dopo ha incontrato Pellegrino, un desiderio che aveva espresso sin dalle prime ore.
«Sono contento di averlo incontrato e spero che nasca una bella amicizia tra noi due», spiega il fotografo free lance. Che poi lancia un appello alle istituzioni: «Mi auguro che cose del genere non succedano mai più, specie in un luogo affollato come piazza Duomo: sarebbe opportuno che ci fosse un’ambulanza fissa h24, per intervenire immediatamente in caso di malori o altre necessità».