
Interventi bloccati all'ospedale ortopedico Gaetano Pini (NewPress)
Milano, 3 ottorbe 2017 - Ancora presunte esalazioni nel blocco operatorio del Gaetano Pini: altri due lavoratori si sono sentiti male ieri. Sintomi «di entità più lieve», riferisce l’azienda, rispetto a quelli accusati venerdì mattina da una decina tra medici e infermieri che avevano dato l’allarme per un odore pungente (alcuni erano addirittura svenuti) negli spazi comuni delle sale operatorie. Il direttore generale Francesco Laurelli aveva individuato il problema nei lavori in corso sul tetto, ipotizzando che del solvente fosse filtrato dal cantiere attraverso il sistema d’aerazione. Ma è un rompicapo quel che sta accadendo in due piani intermedi del monoblocco: le due persone che hanno avuto un malore ieri - il sindacato Usb denuncia di nuovo «svenimenti» - stavano facendo verifiche nelle sale operatorie, in vista della sanificazione e della riapertura dopo le analisi condotte nel weekend.
I tecnici della prevenzione e protezione hanno prelevato campioni d’aria e di sangue dalle persone che si erano sentite male e si sono fatti affiancare da medici del lavoro arrivati dal Policlinico e dall’ospedale di Desio (che è un punto di riferimento per le intossicazioni, con l’esperienza suo malgrado maturata dai tempi della diossina di Seveso). I “segugi” sono ancora in attesa degli esiti degli esami clinici, ma il campionamento dell’aria tra venerdì e sabato nel corridoio del blocco operatorio invaso dal cattivo odore ha dato risultato zero. Nelle parole dell’azienda, «non ha individuato alcuna sostanza nociva correlata ai lavori in corso». Che in ogni caso, sottolinea la nota dell’Asst Gaetano Pini-Cto, sono stati «interrotti immediatamente», già venerdì. Ieri, però, ci sono stati altri due malori, e le sale operatorie non sono state riaperte. L’Azienda socio-sanitaria territoriale in cui da quasi due anni il Pini è stato unito al Cto corre ai ripari: le urgenze ortopediche continuano a essere dirottate su altri pronto soccorso; gli interventi per i pazienti in attesa, ricoverati o a casa, slitteranno di qualche giorno o saranno riprogrammati nelle sale operatorie del Centro traumatologico ortopedico. L’Asst sta lavorando per estendere le sessioni operatorie dell’ospedale “fratello”, utilizzando anche personale del Gaetano Pini.
«La decisione di chiudere il blocco operatorio e trasferire temporaneamente altrove pazienti e dipendenti mette una pezza alla situazione ma non modifica la gravità di quanto accaduto», tuonano intanto i sindacalisti dell’Usb: «È inaccettabile che lavoratori ed utenza siano stati nuovamente esposti a rischi. Agiremo con tutti i mezzi di nostra competenza per assicurarci che vengano accertate le dinamiche e le responsabilità».