"Non sarebbe stato meglio aspettare anziché tornare così presto a dividerci?". È questa la domanda che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rivolge a Marina Berlusconi in un post su Instagram. Una domanda riferita, come ovvio, all’intitolazione dell’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi, divenuta ufficiale giovedì per effetto di un’ordinanza dell’Enac. Dopo 48 ore di silenzio, il sindaco decide di tornare su una intitolazione che aveva già fatto sapere di non condividere. Oltre al messaggio per Marina Berlusconi, si legge tra le righe una scarsa fiducia per le possibilità di successo di quel ricorso al Tar che il Pd lombardo ha annunciato già giovedì ("agiremo per le vie formali affinché l’intitolazione sia revocata"): "Giuridicamente posso far poco", fa sapere Sala.
"Mi rivolgo alla primogenita di Silvio Berlusconi – scrive il sindaco –. Cara Marina, la reputo da sempre una persona intelligente e le sue recenti dichiarazioni me ne hanno dato conferma. Lei ha vissuto sulla sua pelle quanto suo padre sia stato amato e odiato. Ma non era meglio aspettare, far sì che gli animi si distendessero, far leggere alla storia la vicenda di suo padre con più tranquillità? Perché dobbiamo tornare così presto a schierarci, viste le modalità con cui questa decisione è stata presa? Davvero lei è felice che questo dibattito si riaccenda subito? Glielo chiedo nel rispetto comunque totale delle sue opinioni. Continuerò a sollevare la questione, educatamente e senza mancare di rispetto a nessuno. È mio dovere farlo. Come è certamente mio dovere occuparmi di tutte le altre cose che riguardano Milano".
"Anche il più disattento cittadino – sottolinea Sala – capirebbe che l’intitolazione di Malpensa a Berlusconi è un atto puramente politico. E ora abbiamo conferma che questo atto è un’iniziativa del presidente di Enac (Ente nazionale aviazione civile), un ente tecnico che di politico non dovrebbe avere niente (tra l’altro, se Enac vuole fare politica, che garanzia avranno i gestori degli aeroporti italiani, verranno forse penalizzati quelli che fanno riferimento ad amministrazioni di centrosinistra?)". Infine il passaggio sulle azioni che è possibile intraprendere per un’eventuale revoca dell’intitolazione: "Anche se so benissimo che in questa faccenda giuridicamente posso far poco – fa sapere Sala –, continuerò a far sentire la mia voce. Perché credo nei valori che mi hanno portato a essere sindaco di Milano. E perché non voglio che gli insulti che mi arrivano tramite i social, le provocazioni del vicepresidente del Consiglio, ("pensi a tagliare l’erba a Milano invece che a Berlusconi") – una dichiarazione, questa, rilasciata da Matteo Salvini nei giorni scorsi ndr – o le affermazioni gratuite dello stesso presidente di Enac (che mi dà pubblicamente dell’ipocrita) abbiano la meglio sulla mia volontà".
A replicare a Sala è stato, ieri, il presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana: "Faccio presente al sindaco di Milano che nei giorni scorsi componenti della famiglia Berlusconi si sono detti favorevoli all’intitolazione di Malpensa a Berlusconi. La stessa soddisfazione manifestata dai familiari presenti all’intitolazione del Belvedere di Palazzo Lombardia al Cavaliere. Constato che purtroppo la sinistra continua a essere ossessionata da quello che è stato uno dei personaggi più rilevanti della storia recente italiana".