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Cronaca

Malpensa intitolata a Berlusconi, Sala si unisce al ricorso dei sindaci del Varesotto

Milano si unirà ai Comuni che hanno già annunciato le vie legali. Nessuna replica a Pier Silvio Berlusconi: “Non voglio personalizzare. Ma questa dedica è sbagliata"

Silvio Berlusconi e Giuseppe Sala ai tempi di Expo 2015

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MILANO – Il sindaco Giuseppe Sala è pronto ad associarsi al ricorso al Tar contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi già annunciato dai 9 primi cittadini dei Comuni che fanno parte del Consorzio Urbanistico Volontario (Cuv) dell’area immediatamente a ridosso dello scalo. La decisione di rivolgersi al tribunale amministrativo è stata confermata lunedì dai sindaci del varesotto per il tramite di Stefano Aliprandini, vicesindaco di Somma Lombardo, che ha sintetizzato il senso di questa scelta senza risparmiarsi un pizzico di ironia: "Ci hanno sorvolato". Il riferimento è al mancato coinvolgimento dei Comuni da parte di chi ha provveduto all’intitolazione in tempi accelerati: il presidente di Enac, Pierluigi di Palma, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Da qui è ripartito ieri Sala.

Sì, lo guardo con interesse": così ha risposto il sindaco di Milano a chi gli ha chiesto proprio del ricorso al Tar contro l’intitolazione a Berlusconi. "Vediamo anche gli altri Comuni – ha aggiunto il numero uno di Palazzo Marino –: se lo faranno credo che ci assoceremo". Quanto agli attacchi arrivati da Pier Silvio Berlusconi, Sala spiega: "Non replico, è una sua opinione che rispetto e non ho nulla da dire. Non voglio personalizzare questa faccenda. Voglio stabilire un principio politico perché fare politica significa occuparsi della città, del traffico e delle buche, e di questioni che sono rilevanti – ha sottolineato il sindaco – . Malpensa è un aeroporto importante che è di tutti e deve rimanere di tutti. Che abbiano pensato a un’intitolazione senza parlarne con la famiglia è veramente bizzarro".

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Concetti esplicitati in maniera più estesa dallo stesso Sala in un post pubblicato su Facebook nella prima mattinata di ieri: "Sembrerebbe che sulla questione Malpensa-Berlusconi ci si stia avvicinando alla verità. Riassumendo: la famiglia non ne sapeva nulla; il ministro di riferimento più o meno pure (“Non ho seguito le procedure“, pur se una firma l’ha messa…); l’ente gestore dell’aeroporto, cioè Sea, non è stato coinvolto; così pure i Comuni del territorio, che si sono dichiarati pronti al ricorso. Quindi la responsabilità dell’atto sembrerebbe da attribuirsi a un solerte funzionario pubblico, il presidente di Enac, che, anziché sentirsi servitore delle istituzioni, pare essersi messo al servizio della politica. Intitolare un aeroporto come Malpensa a Berlusconi, il cui nome campeggia nel simbolo di un partito, è un atto profondamente politico e sbagliato".