MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Mamma borseggiatrice, 10 figli e 148 furti commessi: condannata a 30 anni è già tornata libera

La donna, croata di 31 anni, ha una bimba di 3 mesi: il decimo figlio. Per la legge italiana è obbligatorio il differimento della pena. Vive in un campo nomadi a Roma. Furti e rapine anche a Milano

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I militari hanno arrestato la borseggiatrice nel campo rom. Liberata dopo poche ore

È rimasta dietro le sbarre appena una manciata di giorni Ana Zahirovic, croata trentunenne che deve scontare un residuo pena di 30 anni di reclusione per una collezione di furti e scippi, quasi 150, commessi tra Roma, Milano e Brescia nell’arco di 20 anni. Ora è tornata in libertà. Com’è possibile? Perché la donna ha una bimba di tre mesi, il suo decimo figlio. E per la legge italiana ha diritto ad accudirla fuori dal carcere.

“Ha beneficiato del differimento obbligatorio della pena per le donne che hanno figli da 0 a 1 anno”, spiega al Giorno il suo avvocato Valerio Vitale. Così la “borseggiatrice sempre incinta“, come è stata soprannominata, è di nuovo fuori dal carcere. In questo momento potrebbe essere nel campo rom in cui vive, a Castel Romano, uno dei più grandi delle capitale, oppure no. Potrebbe essere ovunque, da donna libera. E ne ha facoltà.

Al campo rom, lo scorso 7 agosto, ha ricevuto la visita dei carabinieri della compagnia di Pomezia (Rm), coordinati dalla Procura, che l’hanno accompagnata a Rebibbia per il residuo pena da scontare. Il provvedimento è stato emesso perché l’indagata è stata riconosciuta colpevole di aver commesso 148 furti e borseggi. Poi però è stata scarcerata, avendo dato alla luce l’ultima figlia lo scorso 11 maggio. Una storia reale, che ricorda il capolavoro cinematografico “Ieri, oggi, domani“ del 1963, in particolare la storia di Adelina, interpretata da Sophia Loren, che vende sigarette di contrabbando e che riesce a evitare sempre l’arresto perché continuamente con il pancione.

Dopo l’arresto, il Tribunale di Roma ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato della donna. La scarcerazione, sottolinea Vitale “è dovuta a un bilanciamento tra la necessità di punizione e la tutela della maternità e della vita umana”. A livello legislativo, è ancora bagarre sulla eventualità di rendere facoltativo l’attuale obbligo di rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l’anno.

La borseggiatrice Zahirovic ha sempre agito tra il capoluogo lombardo e quello romano. A Milano ha commesso furti e tentati furti per strada e secondo quanto risulta al Giorno non era tra le “specialiste“ dei borseggi in metrò o in generale sui mezzi di trasporto, anche se tra i provvedimenti collezionati figurano pure divieti di accesso in scali ferroviari. Ana Zahirovic ha iniziato a delinquere da ragazzina e non ha mai smesso: le sono stati attribuiti decine e decine di furti e furti aggravati, commessi da sola o con l’aiuto di complici. Ma il fatto che la ragazza fosse di continuo incinta (fino a partorire dieci bambini) le ha sempre evitato la permanenza in carcere.

Dopo il 2015 ha sempre vissuto a Roma, continuando a compiere furti. L’ultimo “colpo” risale ad alcune settimane fa in zona Pantheon: vittima, un turista. Da qui, il provvedimento della Procura di Roma che ha disposto l’arresto della donna. Il suo legale ha però presentato istanza di scarcerazione, considerando che la donna è madre di una bimba di 3 mesi, e il magistrato l’ha accolta. Ora è in attesa della pena sostitutiva: probabilmente tornerà all’obbligo di firma che già aveva prima dell’arresto. Un copione che si ripete, identico.