
Guia Biscaro fa parte del gruppo tecnico di Fiab Milano Ciclobby, della “Consulta per la mobilità attiva e l’accessibilità“ ed...
Guia Biscaro fa parte del gruppo tecnico di Fiab Milano Ciclobby, della “Consulta per la mobilità attiva e l’accessibilità“ ed è stata nella “Task force per la sicurezza stradale e la mobilità attiva“. È di quelle che quando si parla di processi di partecipazione, sa di che si parla.
Qual è lo stato del confronto con il Comune attualmente? "Fiab Milano non ha mai avuto nulla contro i processi partecipativi, anzi siamo sempre stati pronti al confronto: tengo a sottolinearlo. Ma in questi anni il confronto col Comune si è fatto complicato. È stato realizzato poco di quanto è stato proposto dal basso e spesso l’amministrazione ha coinvolto le associazioni solo a decisioni già prese".
Manca la volontà politica di ascoltare le associazioni? "Sembra manchi la volontà politica di entrare dentro i problemi, di lavorarci a testa bassa e di dar corso a interventi davvero rivoluzionari ed efficaci".
Qualche esempio? "L’imbastitura ciclabile della città, la creazione di spazi per le biciclette lungo tutte le circonvallazioni e le strade ad alto scorrimento in modo da affermare il principio che le strade sono di tutti, non solo degli automobilisti. Invece ci ritroviamo ancora con piste ciclabili che non portano da nessuna parte perché si interrompono bruscamente. Penso a quella in fieri in via Salomone, che prima di Santa Giulia sparisce".
Prevale la disillusione. "Al di là della disillusione, c’è un dato di realtà col quale non si può non fare i conti: il nuovo Codice della Strage, sì, ripeto, della Strage, approvato dal Governo, impedisce di fare quanto noi e altri abbiamo chiesto si facesse già dal 2020. Dopo il Covid si era aperta una finestra temporale propizia. Ora è dura".
Gi.An.