BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Manca l’acqua calda per lavarsi". Rsa Golgi, protestano le famiglie

A un mese dalla prima segnalazione il disservizio non è ancora stato superato, con pesanti disagi "Il personale si fa in quattro, ma ne servirebbe di più". Suscita malumori anche l’aumento delle rette.

"Manca l’acqua calda per lavarsi". Rsa Golgi, protestano le famiglie

È cominciato tutto a inizio dicembre, quando il parrucchiere che di solito si prende cura degli ospiti ha saltato il giro perché mancava l’acqua calda. E così le famiglie che hanno genitori o fratelli alla casa di riposo Golgi-Redaelli hanno protestato. A voce e per iscritto. Ma a un mese di distanza dalle prime rimostranze i disagi non sono finiti. "Ci siamo fatti sentire con medici e caposala e ai piani alti – raccontano i parenti preoccupati – ma i problemi persistono. Il personale prova a metterci una pezza come può, riscaldando acqua sui fornelli, ma l’igiene quotidiana, docce, capelli, non si può fare in questo modo. Ed è invece fondamentale per persone che spesso trascorrono a letto l’intera giornata. Accade lo stesso d’estate con l’aria condizionata che funziona a singhiozzo per via dell’impianto vecchio".

Succede alla vigilia di un aumento delle rette. "Due euro in più al giorno, da gennaio, a fronte di servizi che non sono quelli che ci aspettiamo", insistono i familiari, che spezzano però una lancia a favore di chi assiste i nonni: "Sul trattamento loro riservato, niente da dire. Il problema semmai è la carenza di alcune figure-chiave, come i fisioterapisti. Quei pochi che ci sono non riescono a far fronte alle esigenze dei nostri cari. Ne servirebbero molti di più e andrebbe corretto anche il meccanismo delle cooperative esterne, alle quali vengono affidati interi blocchi: alla fine sostituiscono e non potenziano".

Per quanto riguarda il guasto alla caldaia, la direzione spiega che il problema "c’è stato in alcuni bagni e non in tutti e non nelle parti comuni, ma è in via di risoluzione ovunque, la ditta della manutenzione se ne sta occupando". Mentre sul fronte rincari parla "di scelta obbligata alla luce di spese in crescita per le forniture a tutti i livelli e per le bollette, dopo anni che i costi erano fermi a 79 euro al giorno, tutto compreso, tranne il servizio lavanderia che si può pagare a parte, oppure provvedere in autonomia". Sugli addetti, "il rapporto pazienti-dotazione è superiore agli standard previsti dalla Regione e da ottobre medici, infermieri, fisioterapisti e animatori sono stati internalizzati, dipendono cioè direttamente da noi, la gestione non è più sotto la responsabilità della cooperativa, ma è nostra". Una soluzione auspicata anche dai sindacati che durante l’anno hanno manifestato più volte "per chiedere il cambio di passo e denunciare turni di asa e oss inammissibili, fino a 15 ore in corsia".