LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Mandala Tayde dal film di Pieraccioni ai mercatini di Milano: “Io artigiana felice. Il ruolo di carina ed esotica mi stava stretto”

Protagonista di tante pellicole tra la fine degli anni 90 e inizio 2000, ha smesso i panni di attrice per realizzare gioielli ispirati alla natura: “Il cinema? Mi sono divertita, ma ora mi sento libera”

Mandala Tayde con Leonardo Pieraccioni sul set di Fuochi d'artificio (1997). A destra, Mandala Tayde con i suoi gioielli al mercatino della Scuola Cova di Milano (Foto Giulia Bellezza)

Mandala Tayde con Leonardo Pieraccioni sul set di Fuochi d'artificio (1997). A destra, Mandala Tayde con i suoi gioielli al mercatino della Scuola Cova di Milano (Foto Giulia Bellezza)

Milano – La scena che si ripete al banchetto dei suoi gioielli nei vari mercatini di artigianato milanesi è, più o meno, questa: una persona arriva, guarda le creazioni esposte, chiede qualche informazione alla donna che le ha realizzate, alza lo sguardo e quando vende l’interlocutrice arriva inevitabile lo stupore: “Ma tu sei quell’attrice del film di Pieraccioni!”, oppure “Ma sei tu? Com’eri brava in Sandokan”, o anche “Quante risate Santa Maradona”.

Film celebri

Già, perché la persona seduta pazientemente in attesa di clienti è Mandala Tayde, l’attrice di origine indiano-tedesca, ma milanese da tanti anni, che ha preso parte a molti celebri film tra il 1997 e 2009. Da “Fuochi d’artificio“ di Leonardo Pieraccioni, ad “Amore a prima vista“ di Vincenzo Salemme, al manifesto generazionale “Santa Maradona“ di Marco Ponti, passando da tante serie tv come “Il Ritorno di Sandokan“ e “Deserto di Fuoco".

Mandala Tayde, 48 anni (Foto Giulia Bellezza)
Mandala Tayde, 48 anni (Foto Giulia Bellezza)

I mercatini di Milano

Un passato in giro sui set di tutto il mondo, un presente da appassionata artigiana di gioielli e frequentatrice di mercatini, da quello della Cascina Nascosta nel Parco Sempione a quello di ieri alla Scuola Cova in corso Vercelli. "Mi piacciono molto i mercatini, mi piace incontrare le persone, chiacchierare, anche se quando mi riconoscono è sempre un po’ imbarazzante. Di natura sono una persona molto timida. L’appuntamento a cui tengo di più comunque è l’Artigiano in Fiera, dove il mio stand riscuote sempre un grande successo".

Mandala Tayde (Foto Giulia Bellezza)
Mandala Tayde (Foto Giulia Bellezza)

Tutto da sola

La nuova vita di Mandala Tayde tra pietre e metalli preziosi è iniziata circa 13 anni fa. "Ho sempre avuto la passione dell’arte, del disegno, e soprattutto dei lavori manuali. Ho frequentato vari corsi, dalla ceramica alla soffiatura del vetro, poi quando sono rimasta incinta della mia seconda figlia ho deciso che avrei provato con i gioielli e mi sono iscritta alla Scuola orafa di Milano. Da lì non mi sono più fermata". Ora ha un’avviata attività di produzione di gioielli, MandalaT, con uno shop online e, appunto, i banchetti nei mercatini. "Faccio tutto da sola, dalla creazione dei gioielli, allo shop, ai mercatini. È complicato, ma per me questa è davvero una passione. I miei sono gioielli molto particolari. Che partono da elementi naturali come i semi, le spezie, le foglie. Realizzo i calchi e poi le trasformo in ciondoli, anelli, collane. Mi affascina partire da cose molto piccole, come i grani del pepe, per esempio, che sono come pianeti in miniatura".

Mandala Tayde mentre crea i suoi gioielli
Mandala Tayde mentre crea i suoi gioielli

Attrice per caso

Un’attività solitaria e silenziosa, in pratica l’opposto di un set cinematografico. A testimonianza di quanto i tempi del cinema siano ormai lontani. “E stata un po’ una liberazione per me. Mi sono divertita molto e ho fatto esperienze bellissime, ma non ero a mio agio sotto i riflettori. La recitazione è stata un po’ una sfida per me, un mettermi alla prova cercando di superare i miei limiti. E poi era nato tutto per caso quando avevo 19 anni. Mai avrei pensato di fare l’attrice e partecipare a così tanti film”.

Come Claudia Cardinale

Mandala Tayde è infatti nata a Francoforte 1975 da mamma tedesca e padre indiano. Ha iniziato facendo la modella dopo le scuole superiori. Un lavoro che, naturalmente, l’ha portata a Milano. Dove un’agenzia la propose per un casting che si stava svolgendo a Roma. “Era un film di Vanzina. Non avevo idea di cosa significasse recitare. Quel provino non andò bene. Però un produttore mi notò e disse che assomigliavo a Claudia Cardinale. Così venni presa per Il Ritorno Sandokan. Che fu un’esperienza incredibile, quattro mesi in India, insieme ad attori mitici come Kabir Bedi, Fabio Testi, Franco Nero. Poi ci fu Deserto di Fuoco, altro grande successo con una cast stellare, Vittorio Gassman, Virna Lisi, Claudia Cardinale, di cui interpretavo la figlia”. 

Stefano Accorsi, Anita Caprioli, Libero Di Rienzo e Mandala Tayde sul set di "Santa Maradona" (2001)
Stefano Accorsi, Anita Caprioli, Libero Di Rienzo e Mandala Tayde sul set di "Santa Maradona" (2001)

Il ballo e Pieraccioni

Nel 1997 arrivò Pieraccioni. Reduce dal grande successo del Ciclone, il regista toscano stava cercando un’attrice che sapesse ballare, per replicare un po’ la formula delle ballerine di flamenco. “Quando venni scelta, mi fecero fare anche un corso di flamenco. Ma ero un disastro. Io davvero non so ballare e tutto quel gioco di seduzione tipico del flamenco non era proprio cosa per me. Allora decidemmo di cambiare un po’ il mio personaggio e, per fortuna, il ballo venne ridimensionato. Fu una scelta azzeccata perché sullo schermo ero io, spontanea, naturale. Un personaggio che mi divertì molto”.

Santa Maradona e New York

Poi fu il turno di Santa Maradona, film manifesto della generazione boomer, tanto che al Bar Pastis di Torino, dove fu girata una scena, esiste ancora il “Tavolo Accorsi” (il tavolo in cui Anita Caprioli confessa il tradimento a Stefano Accorsi). “Un set stupendo, con tutti attori giovani e bravissimi. Con Marco Ponti, il regista, e Anita siamo rimasti amici, con gli altri purtroppo ci siamo persi di vista. Quando è morto Picchio (Libero di Rienzo) però è stato tristissimo. Ancora adesso incontro gente che mi dice: non riesco a crede che Picchio non ci sia più”.

Santa Maradona è stato in qualche modo anche l’antipasto della vita da artigiana che Mandala avrebbe intrapreso anni dopo: “Andai a New York per un festival a cui partecipava la pellicola. Ci divertimmo tantissimo. Io poi rimasi tre mesi. Il mio primo incontro con i gioielli fu lì: un corso di oreficieria a Brooklyn”.

La nuova vita

Dopo il film di Marco Ponti ci furono tante altre pellicole, in Italia e in Germania, altri set, altri attori. "Poi nel 2007 ho avuto il mio primo figlio e di continuare con quella vita non me la sono più sentita. Mi sono dedicata a me stessa e alla famiglia. Ho finalmente iniziato a lavorare con le mani. A dare sfogo alla mia creatività".

“Un ruolo che limitava”

Una nuova esistenza. Senza parti da interpretare. “Realizzare qualcosa di mio, partendo da una mia idea, quasi sempre ispirata dalla natura, da piccole cose che magari raccolgo al parco e a cui di solito nessuno fa caso, mi fa sentire libera. Recitare è stato bello, ma in fondo mi sentivo un po’ chiusa in una scatola. Ero quella carina, esotica. Un ruolo che dopo un po’ mi andava stretto”. Ora ci sono i gioielli e i mercatini. Il cinema è alle spalle. “Però, chissà, se mi offrissero una parte per cui vale davvero la pena...”