"No snow, no party". "Giochi d'inverno, giochi d'inferno". Sta sfilando lungo via Ripamonti il corteo organizzato dal Cio, Comitato insostenibili olimpiadi, che ricalca l'acronimo del Comitato olimpico internazionale ma posizionandosi all'estremo opposto, contro le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 che inizieranno tra due anni esatti.
A centinaia sono partiti da piazzale Lodi alle.15.30 per poi proseguire in viale Isonzo e svoltare in via Ripamonti, sotto la pioggia. Tra i promotori, Extinction Rebellion ma alla manifestazione si vedono tanti altri cartelli e bandiere di associazioni ambientaliste come Friday for future. Tra i sostenitori anche Rete per il diritto all'abitare del Municipio 4 e Proletari escursionisti. Momento clou l'accensione di fumogeni davanti all'area Scalo romana in cui sorgerà il Villaggio olimpico. Sulla cancellata è stato appeso lo striscione "Operazione Squalo romana, 200mila metri quadri di cemento per i ricchi".
"Abbiamo un’altra idea di città e montagna, liberiamo lo spazio urbano e le terre alte da privatizzazione ed estrattivismo", spiegano i manifestanti. "Chiediamo di non realizzare opere e interventi infrastrutturali imposti e inutili, dal Villaggio Olimpico di Milano alla pista da bob Cortina, simbolo del finanziamento tossico e dell’insostenibilità, i cui costi sono in continuo rialzo al pari del loro impatto ambientale". La richiesta è di destinare invece i fondi a politiche abitative pubbliche, strutture sportive "popolari" e rafforzamento del servizio pubblico e incentivo alla mobilità dolce.