NICOLA PALMA
Cronaca

Milano si prepara a un 4 novembre di fuoco. Due piazze contro: filopalestinesi in Missori e Salvini in largo Cairoli

La manifestazione "Stop war" da piazza Oberdan al centro: mille in strada. Alle 15 tremila partecipanti all’iniziativa leghista "per la civiltà occidentale"

L'azione dimostrativa alla sede della Rappresentanza europea in corso Magenta (Foto Facebook Cantiere)

Milano – Due piazze contro. In due luoghi diversi del centro e con le forze dell’ordine a monitorare con estrema attenzione entrambe le manifestazioni per evitare pericolosi incroci. Alle 15, almeno mille persone si ritroveranno in piazza Oberdan per partecipare all’iniziativa lanciata dal movimento "Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale" dal titolo "4 novembre? Non c’è niente da festeggiare. Stop war, stop racism". In strada ci sarà tutta l’area antagonista milanese, tra centri sociali e collettivi studenteschi; non mancheranno i Giovani palestinesi d’Italia, promotori dei cortei degli scorsi weekend che hanno sollevato polemiche e portato all’apertura di un’inchiesta per alcuni cori antisemiti intonati il 22 ottobre ("Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei", la traduzione comparsa sulla pagina Instagram Jewishnewsuk).

Il serpentone si muoverà verso le 15.30 dai Bastioni di Porta Venezia in direzione corso Venezia, per poi girare a sinistra in via San Damiano e proseguire lungo la Cerchia dei Navigli fino a largo Augusto; da lì il passaggio in via Verziere e in via Larga per raggiungere piazza Missori, meta finale concordata con la Questura.

Ieri pomeriggio , intanto, è andato in scena un blitz pacifico nella sede milanese del Parlamento europeo, in corso Magenta: alcune decine di attivisti pro Palestina hanno occupato simbolicamente gli ingressi, esponendo cartelli con la scritta "Cease Fire. Stop al genocidio". Un’azione che ha anticipato gli argomenti al centro dell’iniziativa di oggi pomeriggio: "Il 4 Novembre non c’è nulla da festeggiare e Milano non accetta la violenza retorica e materiale, dei fascisti al governo e della Lega di Salvini, razzista e guerrafondaia. La guerra tra mondi la lasciamo a loro. Noi ribaltiamo questa logica, perché la guerra è guerra, e noi sì che vogliamo la Pace", si legge nel post di presentazione dell’evento sui social, con esplicito riferimento alla contrapposizione con l’altra piazza. Cioè largo Cairoli, dove sempre alle 15 si ritroveranno circa tremila persone per partecipare alla manifestazione lanciata dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.

"Sarà una piazza senza bandiere, pacifica e aperta a tutti. Un’occasione per ribadire l’importanza della lotta al terrorismo, all’antisemitismo, in difesa dei diritti delle donne e contro il fanatismo jihadista – hanno spiegato nei giorni scorsi gli esponenti del Carroccio –. Le conquiste e i diritti fondamentali dell’Occidente costate milioni di vittime non possono essere messi in discussione. In un momento di gravi tensioni internazionali, l’Italia ha il dovere di rimarcare la propria collocazione tra i Paesi democratici e liberi". Alla manifestazione non saranno presenti esponenti della Comunità ebraica di Milano: "Questo però non ci esime dall’esprimere totale sostegno all’iniziativa volta a non dimenticare gli ostaggi catturati da Hamas che sarà espressa in tale evento – la presa di posizione in una nota –. Sarà infatti letto un messaggio del presidente Walker Meghnagi, che sempre sosterrà chiunque cercherà di ricordare i civili israeliani imprigionati a Gaza".