Manuel ucciso a Rozzano per pochi spiccioli, Daniele Rezza domani davanti al giudice: “Non pensavo fosse morto”

Il ragazzo di 19 anni ha confessato di aver ucciso Mastrapasqua nel tentativo di rubargli un paio di cuffie da 15 euro: “Era rimasto in piedi, non ho visto sangue”

A sinistra, Daniele Rezza, il ragazzo di 19 anni che ha confessato di aver ucciso Manuel Mastapasqua

A sinistra, Daniele Rezza, il ragazzo di 19 anni che ha confessato di aver ucciso Manuel Mastapasqua

Manuel Mastrapasqua è morto a 31 anni dopo essere stato accoltellato per strada a Rozzano, alle porte di Milano. A confessare di aver inferto il singolo violento fendente che l’ha ucciso è stato un ragazzo di 19 anni, Daniele Rezza, che stava tentando di strappare alla vittima il suo paio di cuffie e che, vedendolo reagire, lo ha colpito. Proprio in quei momenti, il trentunenne stava comunicando con la fidanzata, in Liguria, attraverso dei messaggi vocali su Whatsapp: l’ultimo non arriverà mai.

Una morte, insomma, motivata dal tentativo di rubare un dispositivo che vale meno di 15 euro. Rezza è stato arrestato due giorni dopo il delitto, ha confessato, e poi portato al carcere milanese di San Vittore. Domani, 14 ottobre, comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo: deve rispondere dei reati di omicidio e rapina. Durante la confessione, ha detto che dopo l’accoltellamento Manuel “era rimasto in piedi, non ho visto sangue, non pensavo di averlo ucciso”

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L’arresto di Rezza

Rezza, che ha precedenti per furto e rapina, è stato arrestato alla stazione di Alessandria, in Piemonte. Dopo l’omicidio ha tentato di fuggire in treno, forse con l’intenzione di raggiungere la Francia, ma durante un controllo casuale della Polizia ferroviaria, in preda ai sensi di colpa, ha confessato agli agenti di aver commesso l’omicidio. “C’è qualcosa che non va?”, gli hanno chiesto gli agenti. Ho fatto una caz***a a Rozzano”, avrebbe risposto agli agenti.

++ Il killer di Manuel, 'non pensavo di averlo ucciso' ++
Un fermo immagine tratto da un video che mostra Daniele Rezza pochi minuti prima dell'omicidio

Il ruolo dei genitori

Resta da chiarire il ruolo avuto dai genitori di Rezza. Dopo l’omicidio il giovane è tornato a casa e ha confessato il delitto ai genitori, i quali all’inizio non gli avrebbero creduto. Ma il giorno sarà il padre ad accompagnarlo alla stazione ferroviaria di Pieve, dove il diciannovenne sale sul treno per il Piemonte. Durante la perquisizione a casa della famiglia Rezza, i carabinieri trovano i pantaloni che il ragazzo indossava la notte dell’accoltellamento: era già stati lavati. Le cuffie rubate a Manuel vengono rinvenuti in un cestino della spazzatura a cinque minuti a piedi dall’abitazione. Resta non pervenuto, invece, il coltello usato quella notte: forze Rezza lo ha abbandonato poco dopo l’aggressione.

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Il dolore di Rozzano

“Abbiamo perso Manuel, un bravo ragazzo della nostra città, ucciso l’altra notte a coltellate, da un criminale appena arrestato”, ha scritto Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano. “Porgo le mie più sentite condoglianze, mi stringo al dolore della famiglia, dei suoi cari e di tutti coloro che gli volevano bene. Verrà indetto il lutto cittadino il giorno del suo funerale”. Ferretti ricorda che “il colpevole è stato preso, l’Arma dei carabinieri e la Tenenza di Rozzano hanno fatto un grande e celere lavoro di indagine. Complimenti e grazie da parte di tutta la città. Ora si faccia giustizia”.