Cesate (Milano) - "In questi cinque anni abbiamo organizzato tante iniziative per non dimenticare Marco e per ribadire che la violenza non ha genere. Di violenza muoiono uomini, donne e bambini. Marco voleva vivere ma è stato ucciso dalla sua compagna. Lui non deve essere dimenticato e presto la sua storia sarà anche in un libro". È il racconto di Katia Bertuzzi, mamma di Marco Benzi, 43 anni, ucciso a martellate in testa nel sonno dalla compagna Sabrina Amico nel 2017, il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tra una settimana saranno 5 anni dal quel giorno che ha cambiato la vita di Katia e della sua famiglia.
"Sono stati anni difficilissimi, mio marito Bruno dal dolore per la tragedia è morto due anni dopo per un brutto tumore. La sofferenza che vivo quotidianamente è atroce, non si può uccidere una persona in modo così efferato. Mio figlio è stato ucciso tante volte, all’inizio tutti credevano alla versione di Sabrina, tutti dicevano e scrivevano che Marco era stato ucciso perché abusava dei figli della sua compagna e degli animali di casa. Invece era tutto frutto della sua mente malata. Marco non ha fatto niente di quello che lei diceva, Marco è morto da innocente". Mamma Katia per non dimenticare il figlio ha tappezzato le pareti di casa di foto e di ricordi, come la maglietta di calcio della San Francesco, la squadra che il 43enne allenava. "Oltre il danno di aver perso un figlio anche la beffa di un processo che non c’è stato, perché la sua compagna in seguito a una perizia psichiatrica, è stata ritenuta incapace di intendere e di volere. Non c’è stata giustizia, Sabrina è stata assolta e messa per soli dieci anni in una struttura psichiatrica. Per noi non c’è stato alcun risarcimento o aiuto, mi sono dovuta pagare tutto – racconta la donna –. Per fortuna c’è Denis, l’altro mio figlio, e ci sono le mie nipotine".
Nel tempo Katia ha saputo trasformare il suo dolore in una battaglia contro la violenza di ogni genere, affinché quello che è successo a Marco non accada più. A sostenere le iniziative di Katia c’è anche la Luvv Lega uomini vittime di violenza. Il libro di cui parla mamma Katia sarà scritto a più mani, a lei il capitolo sulla drammatica uccisione del figlio Marco. Le altre parole saranno quelle della criminologa e consulente della famiglia Anna Vagli. Per ricordare Marco ha anche aperto una pagina Facebook, “Ricordando Marco Benzi preghiamo contro la violenza”, perché "è l’amore che vince sempre e non la violenza".