Milano, 31 ottobre 2019 - Il giudice di Milano Stefano Caramellino ha assolto "per non aver commesso il fatto" il cantante Marco Carta accusato del furto di sei magliette, del costo complessivo di 1.200 euro, alla Rinascente, lo scorso 31 maggio. Nel processo abbreviato, a porte chiuse, stamattina il pm Nicola Rossato aveva chiesto la condanna a 8 mesi e 400 euro di multa. I difensori, gli avvocati Simone Cirò Giordano e Massimiliano Annetta, in aula avevano chiesto l'assoluzione piena.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. Felici i legali. "Siamo molto soddisfatti dall'assoluzione. Dalle immagini (delle telecamere di videosorveglianza della Rinascente ndr) era chiaro fin dal primo momento e oggi lo dice un giudice'', commentano i difensori del cantante che ha preferito non essere presente in tribunale a Milano. Raggiunto al telefono da uno dei legali è riuscito a dire solo "Oh mio Dio, grazie avvocato", prima di scoppiare in lacrime.
Poi, Carta ha lasciato i suoi pensieri a Facebook: "Non ho mai smesso di credere. E' come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d'estinzione". "Ringrazio - ha aggiunto Carta - tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio. Adesso posso riprendere ancora piu' forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere. Grazie al mio World Paper. Grazie dal profondo del mio cuore ai miei avv. Simone Giordano Cirò e Massimiliano Annetta".
In aula, oggi, sono infatti stati proiettati i filmati registrati dal circuito interno della Rinascente che costituiscono, secondo la difesa, "la prova dell'innocenza". I difensori del cantante 34enne sono convinti che dai video emerge che la responsablita' di quel furto sia esclusivamente di Fabiana Muscas, l'amica di Carta che si trovava insieme a lui nel grande magazzino e aveva con se' la borsa dove venne trovata la refurtiva. La donna, infermiera di 53anni imputata di furto aggravato in concorso con Carta, ha scelto una diversa strategia processuale chiedendo la cosiddetta 'messa alla prova': 52 settimane di lavori socialmente utili da prestare in un'associazione di Cagliari che si occupa di donne vittime di tratta della prostituzione. La sua posizione processuale e' stata stralciata dal giudice che ha disposto un rinvio al 17 dicembre prossimo quando la richiesta di messa verra' affrontata nel merito con una discussione in aula.
Da fonti giudiziarie si apprende che il pm di Milano Nicola Rossato impugnerà la sentenza di assoluzione.