
Marina Madreperla
Milano, 22 marzo 2017 - Ogni mattina Marina Madreperla scosta con garbo le tende della sua camera da letto e osserva il solito panorama di auto e tram che trasportano gli umori dei milanesi. Una rapida occhiata all'agenda e un saluto affettuoso alle sue cagnoline, prima di apparecchiare la sua giornata con cura, e si parte.
Il primo passo è scegliere sul suo piccolo mappamondo di fotografie e note sparse un punto della città da abitare per qualche ora con la sua voce. Una volta stabilita la meta, non resta che salire a bordo della sua 'show car', un triciclo elettrico progettato da lei stessa capace di trasformarsi in un mini palcoscenico itinerante con tanto di impianto audio e un camerino per gli abiti di scena addobbato di luci festose. Ed è proprio all'interno di quello strano jukebox su ruote, simile a un cimelio dei fumetti, che Marina inventa le sue giornate ricamando coreografie dal sapore vintage da accompagnare a un repertorio musicale che guarda gli anni ‘80 con nostalgia, ma predilige anche i grandi successi nostrani e qualche vecchia canzone popolare.
La vettura si ferma, lo spettacolo può cominciare. Sempre in strada, la sua dimora preferita da quando ha deciso di mettersi in gioco sfidando ancora una volta se stessa a 50 anni suonati. Perché prima di diventare un’artista di strada Marina aveva seguito un percorso piuttosto tradizionale, fatto di studi universitari e impieghi ben retribuiti. Ma la vita dietro una scrivania assomigliava a una prigione dorata. La sua vera passione infatti era il canto, un desiderio sotterraneo coltivato sin dall'infanzia attraverso studi privati ed esibizioni nei piano bar di Milano, dove si era fatta le ossa iniziando a 17 anni e confrontandosi per la prima volta con una platea di sconosciuti.
Per una quindicina d’anni musica e vita lavorativa camminano a braccetto. Poi, nel 2000, Marina decide di lasciare il suo posto di broker assicurativo per dedicarsi totalmente alla musica. "Ricordo che quella scelta fu un trauma - racconta - specie per la mia famiglia, visto che mio padre era un dirigente bancario e mia madre aveva sempre lavorato in un’azienda. Ma io volevo solo cantare. Il resto non mi interessava".
Le cose si mettono subito per il verso giusto, tanto che appena un anno dopo, nel 2001, nasce l’’Orchestra Marina Madreperla’, fondata assieme al suo ex compagno e composta da otto elementi, che la porta a viaggiare in Italia e in Europa e a collaborare con emittenti prestigiose del calibro di Radio Italia Anni ‘60. Ma il successo non le basta, l’incubo è quello di accomodarsi. Marina sente che manca l’ultimo tassello: mettersi in proprio contando unicamente sul suo talento e affidandosi alla teoria del cappello, vale a dire il guadagno a offerta libera dei passanti. "Decisi di fare le cose per bene e nel 2014 mi iscrissi sulla piattaforma Stradaperta, gestita dal Comune, così da diventare ufficialmente un’artista di strada - sottolinea -. Finalmente avevo trovato la mia dimensione".
Da allora è facile incontrarla un po’ ovunque a Milano, preceduta dalla scia allegra delle sue canzoni. Negli anni Marina ha imparato ad avere un rapporto intimo con la città e le sue sfumature sociali, adeguando abilmente il suo show all'abito dei luoghi che frequenta. "Ci sono zone di Milano dove posso scatenami a mio piacimento, utilizzare costumi variopinti e scenografie colorite per i brani che interpreto - spiega - mentre nei quartieri alti o nel centro storico cerco di essere un po’ più sobria. È inevitabile che sia così, ma non ho mai avuto grossi problemi. Conta solo l’affetto di chi mi ascolta". Che in molti casi è assai remunerativo: il suo stipendio quotidiano varia dai 25 ai 150 euro giornalieri, tempo (e fortuna) permettendo.
La vita di strada le ha regalato compagni improvvisati e amici duraturi, soprattutto tra i giovanissimi, ma lei si sente molto più di un jukebox da alimentare con una moneta. "Ho imparato che l’amore vero e disinteressato può provenire da chiunque. Lo riconosci perché è fatto di tante piccole cose, anche dei gesti più banali. In fondo Milano è una città nata sotto il segno della Vergine. La immagino come una mamma permalosa che pretende tanto, ma regala tanto".