Palazzo comunale: danni a tetto e vetrate; biblioteca: allagamento interrato e tetto danneggiato; centro anziani: allagamento salone; centro sportivo: rottura cancelli, spogliatoi danneggiati. E così via, luogo per luogo, struttura per struttura, la conta del disastro che ha flagellato la Martesana, e, in questo caso, Melzo. Elenco danni e report di tre giorni di Passione in una relazione presentata dal sindaco Antonio Fusè, in apertura del consiglio comunale nella città in ginocchio. Tre giorni e tre notti "di lavoro di tanti, che devo ringraziare. Che per tre notti non hanno dormito, che si sono prodigati per tutti: Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, volontari, soccorritori". Tutti, ancora, sono al lavoro. Piovono in Comune senza sosta i moduli di richiesta risarcimento danni: "Ne abbiamo ad ora un migliaio - così la segretaria comunale - ma certamente ne arriveranno ancora entro la scadenza. Li stiamo catalogando". Poi, a voce alta, i danni agli edifici pubblici. Praticamente niente si salva. Comune e Biblioteca, centro anziani e centro sportivo, scuole Collodi, Vistarini, Mascagni, Umberto I e De Amicis, centro diurno disabili e asilo Saint Exupery, cimitero comunale (chiuso con ordinanza), sede di zona Inps, anche questa al momento chiusa per ripristini. E ancora, "travolti" dal secondo maxi evento, istituto Ipsia, ospedale (dove sono chiusi l’hospice per le cure palliative e il centro vaccinale), oratorio sant’Alessandro, piscina, centro sportivo comunale, parcheggi, area fiere e feste. I costi ipotetici dei ripristini? Astronomici. Il sindaco non fa numeri: "Non è opportuno. Non ancora: vi sono stime in corso".
Nelle ore del disastro, subito, la costituzione di un comitato "di crisi", "per dare ai cittadini informazioni in tempo reale, e per notificare le modalità di richiesta risarcimento danni". Ora si attende e si fa fronte. Per venire incontro alle centinaia di cittadini con auto inutilizzabili sono sospese le multe per pulizia strade così come quelle per non conformità nel conferimento dei rifiuti. Il sindaco ha firmato, con 22 altri colleghi, la lettera al governatore Attilio Fontana a corredo dell’istanza di stato di calamità, "siamo tutti uniti, tutti insieme. Da Roma devono aiutarci". Da Melzo agli altri comuni colpiti, in primis Gorgonzola, dove i danni maggiori dell’ultimo "giro" hanno interessato la zona ovest e i palazzi di via Aldo Moro, via Pastore, via Mattei: alberi rovesciati, coperture volate via, allagamenti. A margine del disastro sbocciano nuove solidarietà. Richieste e offerte d’aiuto volano sui social ("chi può prestarmi un’auto?", "sto pulendo la mia via, qualcuno vuole unirsi?", "avrei bisogno di qualcuno che tenga qualche giorno il mio gatto"), qualcuno offre una casa sfitta ("per chi sia rimasto senza un tetto") o il proprio garage ("lo lascio aperto, chi ne ha bisogno lo utilizzi"); un gruppo di condomini fratelli nel cataclisma si scatta un selfie in pizzeria, dopo una giornata di duro lavoro. La sindaca Ilaria Scaccabarozzi è in perenne contatto con la cittadinanza. E non nasconde il suo dolore: "Proviamo un grande senso di impotenza di fronte a qualche cosa che non si può controllare". Monica Autunno