NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, massacrato dal branco di CasaPound

Ad agosto pestarono un gay in vacanza: studenti di Blocco Studentesco indagati per tentato omicidio

Alcuni dei presunti aggressori fanno parte dell’associazione studentesca di CasaPound

Milano, 10 gennaio 2020 - Un raid violentissimo. Calci, pugni e un orecchio quasi staccato. E gli insulti omofobi urlati con veemenza. Poi il secondo blitz, a distanza di pochissimi minuti. Basta leggere l’elenco delle lesioni riportate dalla vittima di 43 anni, che chiameremo Mario e che è assistito dall’avvocato Michelangelo Gorgoni, per farsi un’idea della brutalità del pestaggio: «Frattura orbita e osso temporale sinistro, ematoma palpebrale, emorragia congiuntiva, ferita al padiglione auricolare sinistro, escoriazioni multiple». A massacrare di botte l’uomo, secondo la Procura di Lecce, furono cinque ragazzi di età compresa tra 20 e 26 anni, studenti universitari residenti tra Milano e Cernusco sul Naviglio, che l’estate scorsa si trovavano in vacanza a Santa Cesarea Terme, in Salento, e che ora sono accusati di tentato omicidio.

Stando a quanto risulta, almeno due di loro fanno certamente parte di Blocco Studentesco, costola giovanile del movimento CasaPound: in particolare, il più giovane, Bruno F., è indicato sul sito web dell’associazione come il referente meneghino e nell’aprile scorso si è candidato alle elezioni delle rappresentazioni studentesche in Cattolica nella lista «Sturm und Drang». Pure gli altri sarebbero legati all’estrema destra e frequenterebbero abitualmente la curva dell’Hockey Milano e l’ambiente ultras del Seregno Calcio e sporadicamente San Siro. L’agguato andò in scena la notte del 10 agosto: i cinque circondarono Mario e lo colpirono con un cazzotto al volto, facendolo cadere a terra; poi infierirono a calci, gridando insulti omofobi, e lo trascinarono per l’orecchio, «provocando persino un distaccamento dello stesso».

Mario riuscì a divincolarsi e a chiedere aiuto a un gruppo di ragazzi, ma Bruno F. e gli altri lo raggiunsero («Ma cosa fai? Racconti cosa ti abbiamo fatto?») e, in base alla ricostruzione dei carabinieri, ripresero a picchiarlo «crudelmente, sferrandogli ripetuti calci e pugni su tutto il corpo e anche sul capo». Nell’avviso di chiusura indagini, notificato nei giorni scorsi, sono state contestate pure le aggravanti dei motivi abietti «consistiti nel percuotere la vittima e discriminarla in ragione del suo orientamento sessuale» e della crudeltà «consistita nell’aver adottato una condotta eccedente rispetto alla normalità causale e rivelatrice di un atteggiamento interiore specialmente riprovevole».  Nel provvedimento firmato dal pm Luigi Mastroniani, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, non è stata data rilevanza a quanto riferito dai presunti aggressori, che, nella loro versione, avrebbero reagito a un tentativo di abuso sessuale da parte di Mario ai danni di uno del gruppo.