MONICA AUTUNNO
Cronaca

Matrimoni, a Villa Borromeo si riprende con lentezza

A Villa Borromeo di Cassano d’Adda è tutto pronto per ospitare ricevimenti nuziali ed eventi dopo il lockdown

Un matrimonio a Villa Borromeo

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Cassano d'Adda - Ricevimenti nuziali, si riparte. "Fra una regola e l’altra: ma vogliamo vedere rosa. È d’obbligo, dopo questo periodo buio". E non si può che vedere rosa dallo scenario evocativo e romantico di Villa Borromeo di Cassano d’Adda, architettura settecentesca firmata Croce e Piermarini e colori pastello, in 70mila metri quadrati di parco secolare. Registi e attori l’hanno scelta come location per spot pubblicitari, corti e colossi cinematografici, sale e spazi ospitano eventi, meeting e congressi.

I matrimoni, in tempi normali, sono circa 70 l’anno. Poi il primo lockdown. Qualche “sì” in estate: "Alcuni matrimoni, e dunque ricevimenti, vi sono stati - spiega Mara Laboni, responsabile della struttura -, ma naturalmente moltissimi avevano rinviato ed erano mancati i tempi. Abbiamo avuto otto matrimoni in settembre, un paio in ottobre, prima di richiudere. Ora siamo già prenotati: avremo date sia il 19 che il 20 giugno, il fine settimana dopo la riapertura da calendario".

Villa Borromeo, gettonatissima da chi sogna un matrimonio in romantico contesto, ha sale per eventuale cerimonia civile, pranzo e festa con ballo, organizza dove richiesto catering e iniziative d’intrattenimento su richiesta degli sposi. Decreto e aggiunte del Cts annunciano limitazioni importanti. "Partiamo con l’unica buona notizia. Pare che dall’ultima formulazione sia scomparso l’obbligo della presenza del Covid manager per l’organizzazione di cerimonie sopra i 50 ospiti. Sinceramente, avrebbe reso tutto abbastanza ingestibile". Restano obbligo di misurazione di temperatura, predisposizione distanziamenti ai tavoli, rispetto del tetto ospiti parametrato alle dimensioni dei locali al chiuso, elenco dettagliato di ospiti da conservare per i 14 giorni successivi. Per ospiti e invitati obbligo di mascherina se non seduti al tavolo. Sugli interregni “danzanti” l’ipotesi del tetto a 15 minuti se al chiuso, "stiamo cercando di capire bene. Ma è un aspetto secondario". E poi, la spina nel piede: obbligo di green pass per gli invitati che dovranno dimostrare o di essere stati vaccinati (almeno con la prima dose oltre i 15 giorni precedenti o con la doppia dose), o di essere guariti dal Covid, oppure di aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti la festa. "Non è ancora chiaro a carico di chi dovranno essere controlli e verifiche. Comunque certo un aspetto complesso".

Il team di Villa Borromeo aderisce a Feu, Filiera Eventi Italia. E ne sposa una dura presa di posizione. "Il nostro settore è ancora sigillato, perderemo molti eventi della primavera, i ristori sono stati ridicoli. E assistiamo ancora a un’applicazione delle regole discriminatoria. Perché una serie di obblighi in un contesto come il nostro, che ha spazi sia interni che esterni enormi, e altrove no? Vediamo tutti, in queste ore, le immagini dai pub o dai luoghi della movida. Un po’ di rabbia c’è. Voglio invece essere ottimista su altro fronte: pensare che ne siamo fuori". Il settore dialoga. "Questi mesi hanno creato una specie di cordata solidale. Tutto il comparto wedding ed eventi ha sofferto molto, saranno in tanti a non riaprire. Location come la nostra hanno costi di manutenzione esorbitanti". Congressi ed eventi aziendali riprenderanno da luglio: "Ma è un settore delicato, che si rimetterà in moto con lentezza".