MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Elezioni politiche 2018, il sindaco Sala: "Renzi? Dal trionfo all’ecatombe"

Pessimista su Pd. E sull’immigrazione: no alla sinistra snob

Matteo Renzi, Giorgio Gori e Giuseppe Sala (Ansa)

Milano, 6 febbraio 2018 - «Quanto prenderà  il Pd di Matteo Renzi alle Politiche? Si potrebbe passare dal trionfo all’ecatombe». Il sindaco Giuseppe Sala si presenta al Teatro Melato di via Rivoli per parlare del suo libro Milano e il secolo delle città e gli scappa una previsione non proprio felice sul risultato elettorale dei democratici. Un Pd che dal 40% delle Europee del 2014 precipiti verso il 22% il prossimo 4 marzo. Sala aggiunge che «i sondaggi dicono che c’è ancora da correre, il 25% sarebbe un buon risultato. Io voterò Pd». Ferruccio de Bortoli, che lo intervista, chiede al sindaco se si vede nel ruolo di «federatore del centrosinistra» e lui risponde così: «Io e i miei collaboratori stiamo ragionando sul dopo 4 marzo. In caso di Governo di centrodestra, io sarei tra i più importanti amministratori di sinistra del Paese e difenderei da Milano la sinistra riformista e di governo. Voglio rimanere qua, ma essere ascoltato».

Da Milano a Roma, però, il passo potrebbe non essere così lungo. Il sindaco, intanto, studia da leader nazionale: «L’immigrazione? Non è un’emergenza, ma è un problema serio sul quale la sinistra deve trovare una sua risposta. Serve una sinistra non fighetta. L’estremista di Macerata? Temo che non stia facendo perdere consensi alla destra». Sala dà giudizi non banali anche sugli altri esponenti politici di centrosinistra e centrodestra: sul candidato governatore del Pd in Regione Giorgio Gori («è la miglior carta che possiamo giocare, ma è ancora indietro nei sondaggi e potrebbe pagare l’election day: il vento di destra è fortissimo»), sul presidente uscente della Regione Roberto Maroni («Bobo nella Lega di Salvini non si trova bene, la sua rinuncia a ricandidarsi potrebbe essere una mossa non stupida di Berlusconi: tenerlo di riserva per un Governo di larghe intese. Per il centrodestra, comunque, è un bene non perdere Maroni»), sull’ex rivale alle Comunali Stefano Parisi («da candidato governatore in Lazio non vincerà, ma se ne esce bene potrebbe avere un ruolo nel futuro Governo»), sul leader M5S Beppe Grillo («qualche merito bisognerà darglielo, ha intercettato la protesta. Come Mussolini ha usato il video, lui ha usato il web»). E il Comune? Dopo le elezioni, il sindaco è pronto a fare «un giro nelle periferie» per spiegare gli investimenti previsti nei quartieri. Infine svela: «Ho venduto la macchina, sì allo sharing». Presentazione finita, i tanti vip presenti (da Cristiana Capotondi a Gabriele Albertini fino a Roberto Vecchioni) applaudono.