SIMONA BALLATORE
Cronaca

Orali maturità, il Vespucci rompe il ghiaccio. Tesina, tante domande e poi... liberi

All'Alberghiero la tensione si scioglie in sorrisi. Ma c'è chi non ce l'ha fatta

Stretta di mano fra professoressa studente. E' andato tutto bene (Newpress)

Milano, 29 giugno 2017 - Rompono il ghiaccio i maturandi dell’Istituto alberghiero Vespucci, fra i primissimi a sostenere l’ultima prova per conquistare l’agognato diploma: è il giorno degli orali per due delle 11 quinte. Il primo a uscire dal portone di via Valvassori Peroni, come a ciascuna delle precedenti tappe, è Davide Masiero. «Libero», sorride. Ha presentato la sua tesina sulla Coca Cola, parlato di imperialismo, sfogliato “I Malavoglia” di Verga. Affrontato il terribile anisakis, il «parassita del sushi».

Stretta di mano finale, manca solo la formalità, ma si è ormai maturi. A scuola, fra il pubblico, ci sono tanti compagni di avventura, amici e c’è anche chi non ce l’ha fatta per quest’anno e deve ripartire dal via.

«I prof. mi hanno detto che non volevano buttarmi in autostrada, forse però avrei preferito comunque essere lanciato per provare a passare dall’altra parte della carreggiata», confessa Domenico Perseu. In sei non sono stati ammessi all’esame. «Quest’anno forse ho caricato un po’ troppo – ammette Domenico – calcio, patente, ho voluto trovare anche un lavoretto per essere indipendente. Ed ero convinto che la quinta fosse un po’ come la quarta. Non è così. Rifare la quinta sarà comunque un’esperienza. Sono venuto a sentire i compagni perché cinque anni insieme non si dimenticano e anche per capire cosa mi devo aspettare per il prossimo anno». Ancora 12 mesi per cercare di realizzare un sogno: aprire un ristorante in Sardegna o in Calabria oppure lavorare in crociera.

C’è chi invece percorrerà altre strade nonostante la passione per i fornelli e il tortello con pasta profumata all’arancia, fonduta di parmigiano e vaniglia, sfornato in seconda prova: Luca Pozzi si presenta all’orale con un bel 65, «avrebbe potuto starsene a casa», scherza un amico. Può arrivare al 100, incrocia le dita. La sua tesina è sul soccorso, perché quest’anno ha deciso di intraprendere anche un percorso in Croce Bianca. Concluso il colloquio indosserà subito la divisa. «Vorrei fare medicina. Tenterò il test – racconta – adesso so cosa voglio fare». Quando si sceglie l’indirizzo di studi, in prima superiore, spesso non si ha ancora idea di cosa si vuol fare da «grandi». Nessun rimpianto però.