È la prima vera maturità dopo la pandemia? I maturandi alle prese in queste ore tra Quasimodo, Moravia e Piero Angela non hanno dubbi. E non sanno ancora che una manciata di minuti più tardi potranno snocciolare pure tema e polemiche rispondendo proprio a una delle tracce, che parte da una lettera aperta inviata all'ex ministro Patrizio Bianchi da alcuni esponenti del mondo accademico e culturale sul valore di un esame di Stato "serio e impegnativo" che deve "riacquistare credibilità". "Abbiamo tre esterni, ci sono le tre prove, la versione nazionale... direi proprio di sì. Giusto e sbagliato riproporla così quest'anno non saprei", dice Alvina Vangjeli, poco prima di sedersi sul banco del Carducci, lasciandosi alle spalle l'ansia.
"Ora non è giusto alimentarla. La maturità l'hanno fatta tutti, va fatta. Si entra e si esce. Nessun rito scaramantico, solo la colonna sonora giusta. Lucio Dalla e si vola". Camicie bianche, t-shirt, sneakers ai piedi, rari i pantaloncini sopra il ginocchio: look casual e sobrio per dare il via agli esami 2023. I ventilatori sono pronti, alcuni ne hanno portato uno in versione tascabile.
Effetto caldo
È tornata la vecchia maturità e a Milano si è portata con sé pure il caldo. "Siamo carichissimi e tesi. Un mix di emozioni. Il peso del ritorno della maturità più impegnativa dopo il Covid lo abbiamo sentito appena sono uscite le indicazioni. Adesso ormai siamo dentro. È finita", sdrammatizzano Erik e Marta.
"Siamo tranquilli. È arrivato il momento. Si sente il trauma dell'abbandono della vita liceale però c'è una grande gioia di affacciarsi in quello che sarà il mondo dopo: l'università, il lavoro. È un passo che alla fine si ha voglia di fare, per quanto l'ansia ci sia. Entriamo, lavoriamo, consegniamo. Facciamo la nostra parte", dice Alioscia Patanè dal Carducci.